TRI M 0.
LXXXVI.
Veggio (dicea) della letizia nova
Veraci segni in quesla turba infida.
Il danno universal solo a lei giova :
Sol nel pianto comun par ch'ella rida.
E forsè insidie e tradimenti or cova,
Rivolgendo fra se come m'uccida:
0 come al mio nemico y e suo consorte
Popolo occultamente apra le porte.
LXXXVII.
Ma noi farà 3 prevenirò questi empj
Disegni loro, e sfogherommi appieno.
Gli ucciderò, faronne acerbi scempj :
Svenerò i figli alle lor madri in seno :
Arderò loro alberghi , e insieme i tempj
Questi i debiti roghi ai morti sieno,
E su quel lor sepolcro in mezzo ai voti,
Vittime pria farò de' Sacerdoti.
LXXXVIII.
Così l'iniquo fra suo cor ragiona -,
Pur non segue pensier sì mal concetto.
Ma s a quegli innocenti egli perdona y
Ev di viltà , non di pietade effetto.
Che s'un timor a incrudelir lo sprona,
Il ritien più potente altro sospetto :
Troncar le vie d'accordo, e de' nemici
Troppo teme irritar l'arme vittrici.
LXXXIX.
Tempra dunque il sellon la rabbia insana :
Anzi altrove pur cerca ove la ssoghi ;
1 ruslici edifizj abbatte e spiana,
E dà in preda alle fiamme i culti luoghi ;
Parte alcuna non lascia integra o sana,
Onde il Franco si pasca, ove s'alloghi.
Turba le fonti e i rivi y e le pure onde
Di veneni mortiferi confonde.
( 12 )
LXXXVI.
Veggio (dicea) della letizia nova
Veraci segni in quesla turba infida.
Il danno universal solo a lei giova :
Sol nel pianto comun par ch'ella rida.
E forsè insidie e tradimenti or cova,
Rivolgendo fra se come m'uccida:
0 come al mio nemico y e suo consorte
Popolo occultamente apra le porte.
LXXXVII.
Ma noi farà 3 prevenirò questi empj
Disegni loro, e sfogherommi appieno.
Gli ucciderò, faronne acerbi scempj :
Svenerò i figli alle lor madri in seno :
Arderò loro alberghi , e insieme i tempj
Questi i debiti roghi ai morti sieno,
E su quel lor sepolcro in mezzo ai voti,
Vittime pria farò de' Sacerdoti.
LXXXVIII.
Così l'iniquo fra suo cor ragiona -,
Pur non segue pensier sì mal concetto.
Ma s a quegli innocenti egli perdona y
Ev di viltà , non di pietade effetto.
Che s'un timor a incrudelir lo sprona,
Il ritien più potente altro sospetto :
Troncar le vie d'accordo, e de' nemici
Troppo teme irritar l'arme vittrici.
LXXXIX.
Tempra dunque il sellon la rabbia insana :
Anzi altrove pur cerca ove la ssoghi ;
1 ruslici edifizj abbatte e spiana,
E dà in preda alle fiamme i culti luoghi ;
Parte alcuna non lascia integra o sana,
Onde il Franco si pasca, ove s'alloghi.
Turba le fonti e i rivi y e le pure onde
Di veneni mortiferi confonde.
( 12 )