C oi N T 0
lxvi.
Nè pur l'usata sua pietà natia
Vuol che costei della sua grazia degni-,
Ma il move utile ancor : eh' util gli fia
Che nell' imperio di Damasco regni,
Che da lui dipendendo, apra la via ,
Ed agevoli il corso ai suoi disegni 5
E genti , ed arme gli ministri , ed oro
Contra gli Egizj, e chi sarà con loro.
Lxvir.
Mentre ei così dubbioso a terra volto
Lo sguardo tiene , e '1 pensier volve e gira,
La donna in lui s'affissa , e dal suo volto
Intenta pende, e gli atti osserva e mira:
E perchè tarda , oltra '1 suo creder, molto
La risposta, ne teme e ne sospira.
Quegli la chiesla grazia alfin negolle :
Ma diè risposta assai cortese e molle.
lxviii.
Se in servigio di Dio, eh' a ciò n' elesfe ?
Non s'impiegalser qui le nostre spade ?
Ben tua speme sondar potresti in esfe,
E soccorso trovar , non che pietade :
Ma se quelle sue greggie , e quelle oppresse
Mura non torniam prima in libertarie,
Giulio non è , con iseemar le genti y
Che di nostra vittoria il corso allenti.
lxix.
Ben ti prometto, e tu per nobil pegno
Mia fe ne prendi, e vivi in lei lìcura j
Che se mai sottrarremo al giogo indegno
Quelle sacre , e dal Ciel dilette mura,
Di ritornarti al tuo perduto regno,
Come pietà n'esorta , avrem poi cura.
Or mi farebbe la pietà men pio,
S'anzi il suo dritto io non rendesiì a Dio,
lxvi.
Nè pur l'usata sua pietà natia
Vuol che costei della sua grazia degni-,
Ma il move utile ancor : eh' util gli fia
Che nell' imperio di Damasco regni,
Che da lui dipendendo, apra la via ,
Ed agevoli il corso ai suoi disegni 5
E genti , ed arme gli ministri , ed oro
Contra gli Egizj, e chi sarà con loro.
Lxvir.
Mentre ei così dubbioso a terra volto
Lo sguardo tiene , e '1 pensier volve e gira,
La donna in lui s'affissa , e dal suo volto
Intenta pende, e gli atti osserva e mira:
E perchè tarda , oltra '1 suo creder, molto
La risposta, ne teme e ne sospira.
Quegli la chiesla grazia alfin negolle :
Ma diè risposta assai cortese e molle.
lxviii.
Se in servigio di Dio, eh' a ciò n' elesfe ?
Non s'impiegalser qui le nostre spade ?
Ben tua speme sondar potresti in esfe,
E soccorso trovar , non che pietade :
Ma se quelle sue greggie , e quelle oppresse
Mura non torniam prima in libertarie,
Giulio non è , con iseemar le genti y
Che di nostra vittoria il corso allenti.
lxix.
Ben ti prometto, e tu per nobil pegno
Mia fe ne prendi, e vivi in lei lìcura j
Che se mai sottrarremo al giogo indegno
Quelle sacre , e dal Ciel dilette mura,
Di ritornarti al tuo perduto regno,
Come pietà n'esorta , avrem poi cura.
Or mi farebbe la pietà men pio,
S'anzi il suo dritto io non rendesiì a Dio,