c a N T 0
LXXIV.
O come il volto han lieto, e gli occhi pregni
Di quel piacer, che dal cor pieno inonda,
Quelli tre primi eletti, i cui disegni
La fortuna in amor destra seconda.
D'incerto cor, di gelosia dan segni
Gli altri, il cui nome avvien, che F urna asconda
E dalla bocca pendon di colui,
Che spiega i brevi, e legge i nomi altrui.
LXXV.
Guasco quarto fuor venne, a cui successe
Ridolfo, ed a Ridolfo indi Olderico 5
Quinci Guglielmo Ronciglion si lesse,
E1 Bavaro Eberardo , e '1 Franco Enrico :
Rambaldo ultimo su , che farsi elesse
Poi fe cangiando di Gesù nemico3
Tanto puote Amor dunque ? e questi chiuse
Il numero de' diece, e gli altri escluse.
LXXVI.
D'ira, di gelosia, d'invidia ardenti
Chiaman gli altri Fortuna ingiusla e ria :
E te accusano, Amor, che le consenti,
Che nel!' imperio tuo giudice sia.
Ma perchè insinito è delle umane menti,
Che ciò, che più si vieta, uom più desia,
Dispongon molti ad onta di Fortuna
Seguir la donna , come il ciel s imbruna.
lxxvii.
Voglion sempre seguirla all' ombra, al Sole,
E per lei combattendo espor la vita.
Ella fanne alcun motto, e con parole
Tronche, e dolci sospiri a ciò gli invita:
Ed or con quello , ed or con quel si duole
Che far convienle senza lui partita.
S'erano armati intanto, e da Gosfredo
Toglieano i diece cavalier congedo.
LXXIV.
O come il volto han lieto, e gli occhi pregni
Di quel piacer, che dal cor pieno inonda,
Quelli tre primi eletti, i cui disegni
La fortuna in amor destra seconda.
D'incerto cor, di gelosia dan segni
Gli altri, il cui nome avvien, che F urna asconda
E dalla bocca pendon di colui,
Che spiega i brevi, e legge i nomi altrui.
LXXV.
Guasco quarto fuor venne, a cui successe
Ridolfo, ed a Ridolfo indi Olderico 5
Quinci Guglielmo Ronciglion si lesse,
E1 Bavaro Eberardo , e '1 Franco Enrico :
Rambaldo ultimo su , che farsi elesse
Poi fe cangiando di Gesù nemico3
Tanto puote Amor dunque ? e questi chiuse
Il numero de' diece, e gli altri escluse.
LXXVI.
D'ira, di gelosia, d'invidia ardenti
Chiaman gli altri Fortuna ingiusla e ria :
E te accusano, Amor, che le consenti,
Che nel!' imperio tuo giudice sia.
Ma perchè insinito è delle umane menti,
Che ciò, che più si vieta, uom più desia,
Dispongon molti ad onta di Fortuna
Seguir la donna , come il ciel s imbruna.
lxxvii.
Voglion sempre seguirla all' ombra, al Sole,
E per lei combattendo espor la vita.
Ella fanne alcun motto, e con parole
Tronche, e dolci sospiri a ciò gli invita:
Ed or con quello , ed or con quel si duole
Che far convienle senza lui partita.
S'erano armati intanto, e da Gosfredo
Toglieano i diece cavalier congedo.