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SESTO.

vi.
Ma quando pur del valor vostro usato
Così non fosse in voi spento ogni seme,
Non di morir pugnando, ed onorato,
Ma di vita, e di palma anco avrei speme.
A incontrare i nemici, e '1 nostro fato
Andianne pur deliberati insiemej
Che spesso avvien , che ne' maggior perigli
Sono i più audaci gli ottimi consigli.
vii.
Ma se nel troppo osar tu non isperi,
Ne sei d'uscir con ogni squadra ardito -,
Procura almen , che sia per duo guerrieri
Quello tuo gran litigio or difinito.
E perchè accetti ancor più volentieri
Il Capitan de' Franchi il nostro invito ;
L' arme egli scelga, e '1 suo vantaggio toglia
E le condizion formi a sua voglia.
vin-
che se '1 nemico avrà due mani, ed una
Anima sola, ancor eh' audace e fera ;
Temer non dei per iseiagura alcuna,
Che la ragion da me difesa pera.
Puote in vece di Fato, e di Fortuna
Darti la delira mia vittoria intera :
Ed a te se medesma or porge in pegno ;
Che, se'l confidi in lei, salvo è il tuo regno,
ix.
Tacque, e rispose il Re : Giovane ardente,
Sebben me vedi in grave età senile,
Non sono al ferro quelle man sì lente,
Nè sì quest' alma è neghittosa e vile j
Ch'anzi morir volelse ignobilmente,
Che di morte magnanima e gentile;
Quand' io temenza avessi , o dubbio alcuno
De' disagi ch'annunzj, e del digiuno.
( 63 )
 
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