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vi.
Sveno del Re de' Dani unico figlio,
Gloria, e sostegno alla cadente etade,
Esser tra quei bramò, che '1 tuo consiglio
Seguendo , han cinto per Gesù le spade:
Ne timor di fatica, o di periglio,
Né vaghezza del regno, né pietade
Del vecchio genitor si degno affetto
Intepidir nel generoso petto.
vii.
Lo spingeva un desio d'apprender l'arte
Della milizia faticosa e dura
Da te si nobil mauro : e sentia in parte
Sdegno, e vergogna di sua fama oscura.
Già di Rinaldo il nome in ogni parte
Con gloria udendo in verdi anni matura:
Ma più eh' altra cagione, il mosse il zelo
Non del terren , ma dell' onor del Cielo,
Vili.
Precipitò dunque gl' indugi , e tolse
Stuol di scelti compagni audace e fero :
E dritto inver la Tracia il cammin volse
Alla Città, che sede è dell' impero :
Qui il Greco Augurio in sua magion l'accolse
Qui poi giunse in tuo nome un messaggiero
Questi appien gli narrò, come già presa
Fosse Antiochia , e come poi difesa.
ix.
Difesa incontra al Perso, il qual con tanti
Uomini armati ad alsediarvi mo(Te$
Che sembrava, che d'arme, e d'abitanti
Voto il gran regno suo rimaso fosse.
Di te gli disse, e poi narrò d' alquanti,
Sincri' a Rinaldo giunse, e qui fermosse :
Contò l'ardita fuga, e ciò che poi
Fatto di glorioso avea tra voi.
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