C \A Nr T 0
x.
Io mi son'un (risponde il vecchio) ai quale
In parte è noto il tuo novel disegno:
E sicconie uom , a cui di te più cale ,
Che tu forsè non pensi, a te ne vegno.
Né il mordace parlare indarno è tale:
Perchè della virtù cote è lo sdegno.
Prendi in grado , Signor , che '1 mio sermone
Al tuo pronto valor si a sferza e sprone.
xi.
Or perchè , s'io m' appongo, e (Ter dee volto
A l gran Re dell' Egitto il tuo cammino -,
Che inutilmente aspro viaggio tolto
Avrai , s innanzi segui, io m'indovino :
Che sebben tu non vai, sia torto accolto,
E torlo molso il Campo Saracino:
Ne loco, è là dove s'impieghi, e mostri
La tua virtù contra i nemici nostri.
XII.
Ma se in duce me prendi , entro a quel muro ,
Che dall' armi Latine è intorno asfretto ,
Nel più chiaro del di porti sicuro,
Senza che spada impugni, io ti prometto.
Quivi con l'arme, e co' disagi un duro
Contrailo aver ti fia gloria e diletto :
Difenderai la terra, insin che ghigna
L'oste d' Egitto a rinnovar la pugna.
XIII.
Mentre ei ragiona ancor, gli occhi e la voce
Dell' uomo antico il fero Turco ammira 3
E dal volto, e dall'animo feroce
Tutto depone ornai l'orgoglio e l'ira.
Padre, risponde, io già pronto e veloce
Sono a seguirti: ove tu vuoi mi gira.
A me sempre miglior parrà il consiglio,
Ove ha più di fatica, e di periglio.
x.
Io mi son'un (risponde il vecchio) ai quale
In parte è noto il tuo novel disegno:
E sicconie uom , a cui di te più cale ,
Che tu forsè non pensi, a te ne vegno.
Né il mordace parlare indarno è tale:
Perchè della virtù cote è lo sdegno.
Prendi in grado , Signor , che '1 mio sermone
Al tuo pronto valor si a sferza e sprone.
xi.
Or perchè , s'io m' appongo, e (Ter dee volto
A l gran Re dell' Egitto il tuo cammino -,
Che inutilmente aspro viaggio tolto
Avrai , s innanzi segui, io m'indovino :
Che sebben tu non vai, sia torto accolto,
E torlo molso il Campo Saracino:
Ne loco, è là dove s'impieghi, e mostri
La tua virtù contra i nemici nostri.
XII.
Ma se in duce me prendi , entro a quel muro ,
Che dall' armi Latine è intorno asfretto ,
Nel più chiaro del di porti sicuro,
Senza che spada impugni, io ti prometto.
Quivi con l'arme, e co' disagi un duro
Contrailo aver ti fia gloria e diletto :
Difenderai la terra, insin che ghigna
L'oste d' Egitto a rinnovar la pugna.
XIII.
Mentre ei ragiona ancor, gli occhi e la voce
Dell' uomo antico il fero Turco ammira 3
E dal volto, e dall'animo feroce
Tutto depone ornai l'orgoglio e l'ira.
Padre, risponde, io già pronto e veloce
Sono a seguirti: ove tu vuoi mi gira.
A me sempre miglior parrà il consiglio,
Ove ha più di fatica, e di periglio.