C <A N T 0
xlii.
Che poi distinto in voci: Ahi troppo, disse,
M'hai tu , Tancredi, offeso : or tanto basti.
Tu dal corpo, che meco e per me visse,
Felice albergo già, mi discacciasti :
Perchè il misero tronco, a cui m'affisse
Il mio duro dettino, anco mi guadi?
Dopo la morte gli a v ver sar j tuoi,
Crudel , ne' lor sepolcri offender vuoi ?
xliii.
Clorinda fui : nè sol qui spirto umano
Albergo in questa pianta rozza e dura :
Ma ciascun altro ancor Franco, o Pagano,
Che lassi i membri a pie dell'alte mura,
Asfretto è qui da novo incanto e strano,
Non so, s'io dica in corpo , o in sepoltura
Son di senso animati i rami e i tronchi,
E micidial sei tu, se legno tronchi «
xliv.
Qual infermo talor, che 'n sogno scorge
Drago, o cinta di fiamme alta Chimera ;
Sebben sospetta, o in parte anco s'accorge
Che '1 simulacro sia non forma vera j
Pur desia di fuggir j tanto gli porge
Spavento la sembianza orrida e fera.
Tal il timido amante appien non crede
Ai fallì inganni, e pur ne teme, e cede.
xlv.
E dentro il cor gli è in modo tal conquiso
Da varj affetti, che s' agghiaccia, e trema :
E nel moto potente, ed improvviso
Gli cade il ferro : e '1 manco è in lui la terna
Va fuor di se: presente aver gli è avviso
L'offesa donna sua, che plori e gema:
Né può soffrir di rimirar quel sangue,
Ne quei gemiti udir d'egro che langue.
xlii.
Che poi distinto in voci: Ahi troppo, disse,
M'hai tu , Tancredi, offeso : or tanto basti.
Tu dal corpo, che meco e per me visse,
Felice albergo già, mi discacciasti :
Perchè il misero tronco, a cui m'affisse
Il mio duro dettino, anco mi guadi?
Dopo la morte gli a v ver sar j tuoi,
Crudel , ne' lor sepolcri offender vuoi ?
xliii.
Clorinda fui : nè sol qui spirto umano
Albergo in questa pianta rozza e dura :
Ma ciascun altro ancor Franco, o Pagano,
Che lassi i membri a pie dell'alte mura,
Asfretto è qui da novo incanto e strano,
Non so, s'io dica in corpo , o in sepoltura
Son di senso animati i rami e i tronchi,
E micidial sei tu, se legno tronchi «
xliv.
Qual infermo talor, che 'n sogno scorge
Drago, o cinta di fiamme alta Chimera ;
Sebben sospetta, o in parte anco s'accorge
Che '1 simulacro sia non forma vera j
Pur desia di fuggir j tanto gli porge
Spavento la sembianza orrida e fera.
Tal il timido amante appien non crede
Ai fallì inganni, e pur ne teme, e cede.
xlv.
E dentro il cor gli è in modo tal conquiso
Da varj affetti, che s' agghiaccia, e trema :
E nel moto potente, ed improvviso
Gli cade il ferro : e '1 manco è in lui la terna
Va fuor di se: presente aver gli è avviso
L'offesa donna sua, che plori e gema:
Né può soffrir di rimirar quel sangue,
Ne quei gemiti udir d'egro che langue.