C N T 0
II.
Ed essi ogni pensier che '1 dì conduce,
Tuffato aveano in dolce obblio profondo.
Ma vigilando nell'eterna luce
Sedeva al suo governo il Re del mondo:
E rivolgea dal cielo al Franco Duce
Lo sguardo favorevole e giocondo.
Quinci a lui n'inviava un sogno cheto $
Perchè gli rivelalse alto decreto.
III.
Non lunge all'auree porte ond'esce il Sole,
Ev cristallina porta in Oriente :
Che per collume innanzi aprir si suole,
Che si dischiuda l'uscio al dì nascente.
Da questa escono i sogni, i quai Dio vuole
Mandar per grazia a pura e cada mente.
Da questa or quel ch'ai pio Buglion discende,
L'ali dorate inverso lui distende.
IV.
Nulla mai vision nel sonno offerse
Altrui sì vaghe immagini o sì belle,
Come ora questa a lui , la qual gli aperse
I secreti del cielo, e delle stelle.
Onde, siccome entro uno speglio, ei scerse
Ciò che là suso è veramente in elle.
Pareagli esser traslato in un sereno
Candido, e d'auree fiamme adorno e pieno.
v.
E mentre ammira in quell'eccelso loco
L'ampiezza, i moti, i lumi , e F armonia :
Ecco cinto di rai, cinto di foco
Un cavaliero incontra a lui venia.
E'11 suono, a lato a cui sarebbe roco
Qual più dolce è qua giù, parlar l'udia :
Goffredo, non m'accogli ? e non ragione
Al fido amico? or non conosci Ugone ?
II.
Ed essi ogni pensier che '1 dì conduce,
Tuffato aveano in dolce obblio profondo.
Ma vigilando nell'eterna luce
Sedeva al suo governo il Re del mondo:
E rivolgea dal cielo al Franco Duce
Lo sguardo favorevole e giocondo.
Quinci a lui n'inviava un sogno cheto $
Perchè gli rivelalse alto decreto.
III.
Non lunge all'auree porte ond'esce il Sole,
Ev cristallina porta in Oriente :
Che per collume innanzi aprir si suole,
Che si dischiuda l'uscio al dì nascente.
Da questa escono i sogni, i quai Dio vuole
Mandar per grazia a pura e cada mente.
Da questa or quel ch'ai pio Buglion discende,
L'ali dorate inverso lui distende.
IV.
Nulla mai vision nel sonno offerse
Altrui sì vaghe immagini o sì belle,
Come ora questa a lui , la qual gli aperse
I secreti del cielo, e delle stelle.
Onde, siccome entro uno speglio, ei scerse
Ciò che là suso è veramente in elle.
Pareagli esser traslato in un sereno
Candido, e d'auree fiamme adorno e pieno.
v.
E mentre ammira in quell'eccelso loco
L'ampiezza, i moti, i lumi , e F armonia :
Ecco cinto di rai, cinto di foco
Un cavaliero incontra a lui venia.
E'11 suono, a lato a cui sarebbe roco
Qual più dolce è qua giù, parlar l'udia :
Goffredo, non m'accogli ? e non ragione
Al fido amico? or non conosci Ugone ?