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XXXIV.
Siccome soglion là vicino al polo,
S'avvien che'l verno i fiumi agghiacci e indure,
Correr sui Ren le villanelle a stuolo
Con lunghi striscj, e sdrucciolar sicure:
Tal ei ne vien sovra Finstabil suolo
Di queste acque non gelide e non dure :
E tosto colà giunse, onde in lui fisfe
Tenean le luci i duo guerrieri, e disse.
xxxv.
Amici, dura e faticosa inchieda
Seguite : e d'uopo è ben eh' altri vi guidi ^
Che'l cercato guerrier lunge è da questa
Terra in paesi inospitì ed infidi.
Quanto, o quanto dell'opra anco vi resta:
Quanti mar correrete, e quanti lidi:
E convien che si Menda il cercar voslro
Oltre i confini ancor del mondo nostro.
XXXVI.
Ma non vi spiaccia entrar nelle naseose
Spelonche, ov' ho la mia secreta sede :
Ch' ivi udrete da me non lievi cose,
E ciò eh'a voi saper più si richiede.
Disse ; e che lor dia loco all' acqua impose ;
Ed ella tosto si ritira e cede :
E quinci e quindi di montagna in guisa
Curvata pende, e 'n mezzo appar divisa.
XXXVII.
Ei presigli per man nelle più interne
Profondità sotto quel rio lor mena.
Debile e incerta luce ivi si seerne,
Qual tra' bosehi di Cintia ancor non piena:
Ma pur gravide d'acque ampie caverne
Veggiono, onde tra noi sorge ogni vena,
La qual zampilli in fonte, o in fiume vago
Discorra, o stagni, o si dilati in lago.
XXXIV.
Siccome soglion là vicino al polo,
S'avvien che'l verno i fiumi agghiacci e indure,
Correr sui Ren le villanelle a stuolo
Con lunghi striscj, e sdrucciolar sicure:
Tal ei ne vien sovra Finstabil suolo
Di queste acque non gelide e non dure :
E tosto colà giunse, onde in lui fisfe
Tenean le luci i duo guerrieri, e disse.
xxxv.
Amici, dura e faticosa inchieda
Seguite : e d'uopo è ben eh' altri vi guidi ^
Che'l cercato guerrier lunge è da questa
Terra in paesi inospitì ed infidi.
Quanto, o quanto dell'opra anco vi resta:
Quanti mar correrete, e quanti lidi:
E convien che si Menda il cercar voslro
Oltre i confini ancor del mondo nostro.
XXXVI.
Ma non vi spiaccia entrar nelle naseose
Spelonche, ov' ho la mia secreta sede :
Ch' ivi udrete da me non lievi cose,
E ciò eh'a voi saper più si richiede.
Disse ; e che lor dia loco all' acqua impose ;
Ed ella tosto si ritira e cede :
E quinci e quindi di montagna in guisa
Curvata pende, e 'n mezzo appar divisa.
XXXVII.
Ei presigli per man nelle più interne
Profondità sotto quel rio lor mena.
Debile e incerta luce ivi si seerne,
Qual tra' bosehi di Cintia ancor non piena:
Ma pur gravide d'acque ampie caverne
Veggiono, onde tra noi sorge ogni vena,
La qual zampilli in fonte, o in fiume vago
Discorra, o stagni, o si dilati in lago.