D EC IMO QUINTO.
vi.
Entrate, dice, o fortunati, in questa
Nave , ond' io l'Ocean sicura varco :
Cui destro è ciascun vento, ogni tempesta
Tranquilla, e lieve ogni gravoso incarco.
Per ministra, e per duce or mi v'appresta
Il mio signor> del favor suo non parco.
Così parlò la donna $ e più vicino
Fece poscia alla sponda il curvo pino.
vii.
Come la nobil coppia ha in lui raccolta,
Spinge la ripa, e gli rallenta il morso :
Ed avendo la vela all' aure sciolta,
Ella siede al governo, e regge il corso.
Gonfio il torrente è sì eh'a questa volta
I navigj portar ben può sui dorso;
Ma questo è sì leggier, che'l sosterrebbe
Qual altro rio per novo umor men crebbe.
Vili.
Veloce sovra il naturai costume
Spingon la vela inverso il lido i venti.
Biancheggian 1' acque di canute spume,
E rotte dietro mormorar le senti.
Ecco giungono ornai là dove il fiume
Queta in letto maggior Tonde correnti:
E nell' ampie voragini del mare
Disperso o divien nulla, o nulla appare.
ix.
Appena ha tocco la mirabil nave
Della marina allor turbata il lembo 5
Che spariseon le nubi, e cessa il grave
Noto, che minacciava oseuro nembo.
Spiana i monti dell'onde aura soave,
E solo increspa il bel ceruleo grembo:
E d' un dolce seren diffuso ride
II ciel , che se più chiaro unqua non vide
( 174 )
vi.
Entrate, dice, o fortunati, in questa
Nave , ond' io l'Ocean sicura varco :
Cui destro è ciascun vento, ogni tempesta
Tranquilla, e lieve ogni gravoso incarco.
Per ministra, e per duce or mi v'appresta
Il mio signor> del favor suo non parco.
Così parlò la donna $ e più vicino
Fece poscia alla sponda il curvo pino.
vii.
Come la nobil coppia ha in lui raccolta,
Spinge la ripa, e gli rallenta il morso :
Ed avendo la vela all' aure sciolta,
Ella siede al governo, e regge il corso.
Gonfio il torrente è sì eh'a questa volta
I navigj portar ben può sui dorso;
Ma questo è sì leggier, che'l sosterrebbe
Qual altro rio per novo umor men crebbe.
Vili.
Veloce sovra il naturai costume
Spingon la vela inverso il lido i venti.
Biancheggian 1' acque di canute spume,
E rotte dietro mormorar le senti.
Ecco giungono ornai là dove il fiume
Queta in letto maggior Tonde correnti:
E nell' ampie voragini del mare
Disperso o divien nulla, o nulla appare.
ix.
Appena ha tocco la mirabil nave
Della marina allor turbata il lembo 5
Che spariseon le nubi, e cessa il grave
Noto, che minacciava oseuro nembo.
Spiana i monti dell'onde aura soave,
E solo increspa il bel ceruleo grembo:
E d' un dolce seren diffuso ride
II ciel , che se più chiaro unqua non vide
( 174 )