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II.
Per l'entrata maggior (però che cento
L'ampio albergo n'avea) passar costoro.
Le porte qui d'effigiato argento
Su i cardini slridean di lucid'oro.
Fermar nelle figure il guardo intento:
Che vinta la materia è dal lavoro.
Manca il parlar : di vivo altro non chiedi :
Ne manca quello ancor, s'agii occhi credi.
in.
Mirati qui fra le Meonie ancelle
Favoleggiar con la conocchia Alcide.
Se l'inferno espugnò, relTe le stelle :
Or torce il fuso $ Amor se '1 guarda , e ride.
Mirali Iole con la delira imbelle
Per ischerno trattar l'armi omicide :
E 'n doiso ha il cuojo del leon, che sembra
Ruvido troppo a sì tenere membra.
iv.
D'incontra è un mare ; e di canuto ssutto
Vedi spumanti i suoi cerulei campi.
Vedi nel mezzo un doppio ordine inflrutto
Di navi, e d'arme: e tiscir dell'arme i lampi.
D'oro fiammeggia V onda : e par che tutto
D'incendio Marzial Leucate avvampi.
Quinci Augusio i Romani, Antonio quindi
Trae l'Oriente, Egizj, Arabi, ed Indi.
v.
Svelte notar le Cicladi diresli
Per l'onde, e i monti coi gran monti urtarli:
L'impeto è tantoj onde quei vanno e quelli
Co' legni torreggianti ad incontrarli.
Già volar faci, e dardi: e già funesli
Vedi di nova slrage i mari sparsi.
Ecco (nè punto ancor la pugna inchina)
Ecco fuggir la barbara Reina.
II.
Per l'entrata maggior (però che cento
L'ampio albergo n'avea) passar costoro.
Le porte qui d'effigiato argento
Su i cardini slridean di lucid'oro.
Fermar nelle figure il guardo intento:
Che vinta la materia è dal lavoro.
Manca il parlar : di vivo altro non chiedi :
Ne manca quello ancor, s'agii occhi credi.
in.
Mirati qui fra le Meonie ancelle
Favoleggiar con la conocchia Alcide.
Se l'inferno espugnò, relTe le stelle :
Or torce il fuso $ Amor se '1 guarda , e ride.
Mirali Iole con la delira imbelle
Per ischerno trattar l'armi omicide :
E 'n doiso ha il cuojo del leon, che sembra
Ruvido troppo a sì tenere membra.
iv.
D'incontra è un mare ; e di canuto ssutto
Vedi spumanti i suoi cerulei campi.
Vedi nel mezzo un doppio ordine inflrutto
Di navi, e d'arme: e tiscir dell'arme i lampi.
D'oro fiammeggia V onda : e par che tutto
D'incendio Marzial Leucate avvampi.
Quinci Augusio i Romani, Antonio quindi
Trae l'Oriente, Egizj, Arabi, ed Indi.
v.
Svelte notar le Cicladi diresli
Per l'onde, e i monti coi gran monti urtarli:
L'impeto è tantoj onde quei vanno e quelli
Co' legni torreggianti ad incontrarli.
Già volar faci, e dardi: e già funesli
Vedi di nova slrage i mari sparsi.
Ecco (nè punto ancor la pugna inchina)
Ecco fuggir la barbara Reina.