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C H N T 0
XVIII.
Passa più oltre, ed ode un suono intanto
Che dolcissìmamente si diffonde.
Vi sente d'un ruscello il roco pianto,
E'1 sospirar dell'aura insra le fronde:
E di m usi co cigno il ssebil canto,
E l'usignuol che plora, e gli risponde:
Organi 5 e cetre, e voci umane in rime.
Tanti e sì fatti suoni un suono elprime.
xix.
Il Cavalier (pur come agli altri avviene)
N' attendeva un gran tuon d'alto spavento.
E v' ode poi di Ninfe, e di Sirene,
D'aure, d'acque, e d'augei dolce concento.
Onde meravigliando il pie ritiene,
E poi sen va tutto sospeso e lento :
E fra via non ritrova altro divieto,
Che quel d'un fiume trasparente e cheto.
xx.
L'un margo e l'altro del bel fiume adorno
Di vaghezze e d'odori olezza e ride.
Ei tanto (tende il suo gire voi corno,
Che tra '1 suo giro il gran bosco s' a (side -
Ne pur gli fa dolce ghirlanda intorno -,
Ma un canaletto suo v'entra, e'1 divide.
Bagna egli il bosco, e '1 bosco il fiume adombra
Con bel cambio fra lor d'umore, e d'ombra.
xxi.
Mentre mira il guerriero ove si guade j
Ecco un ponte mirabile appariva:
Un ricco ponte d'or, che larghe strade
Sugli archi stabilissimi gli offriva.
Passa il dorato varco: e quel giù cade,
Tosto che'l pie toccata ha l'altra riva:
E se ne'1 porta in giù l'acqua repente:
L'acqua eh'è d'un bel rio fatta un torrente.
 
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