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C <A H T 0

II.
Ma sovra ogn' altro feritore infesto
Sovraggiunge Tancredi, e lui percote.
Ben è il Circasso a riconoscer presto
Al portamento, agli atti, all'arme note
Lui che pugnò già seco, e 1 giorno sesto
Tornar promise, e le promesse ir vote.
Onde gridò : cosi la fe Tancredi
Mi servi tu? così alla pugna or riedi?
ni.
Tardi riedi, e non solo. io non rifiuto
Però combatter teco, e riprovarmi -,
Benché non qual guerrier, ma qui venuto
Quasi inventor di macchine tu parmi.
Fatti seudo de' tuoi : trova in ajuto
Novi ordigni di guerra, e insolite armi 5
Che non potrai dalle mie mani, o forte
Delle donne uccisor, fuggir la morte.
iv.
Sorrise il buon Tancredi un cotal riso
Di sdegno, e in detti alteri ebbe risposlo:
Tardo è il ritorno mio -y ma pur avviso >
Che frettoloso e' ti parrà ben torto :
E bramerai che te da me diviso
O l'alpe avesse, o fosse il mar frapposto ;
E che del mio indugiar non su cagione
Tema o viltà, vedrai col paragone.
v.
Vienne in disparte pur tu ch'omicida
Sei de' giganti soiose degli eroi:
L'uccisor delle femmine ti sfida.
Così gli dice: indi si volge ai suoi,
E fa ritrargli dall'orTesa, e grida:
Cessate pur di molestarlo or voi :
Ch' è proprio mio più che comun nemico
Quesli y ed a lui mi stringe obbligo antico.
 
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