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DECI ?vl ONORO.
cu.
Il più tisato sender lasciò Vafrino,
Calle cercando o più sicuro, o corto.
Giunsero in loco alla Città vicino,
Quando è il Sol neH'Occaso, e imbruna l'Orto
E trovaron di sangue atro il calumino :
E poi vider nel sangue un guerrier morto ,
Che le vie tutte ingombra , e la gran faccia
Tien volta al cielo, e morto anco minaccia
cui.
L'uso dell'arme, e'1 portamento estrario
Pagan mosìrarlo : e lo scudier trascorse.
Un altro alquanto ne giacca lontano,
Che toslo agli occhi di Vafrico occorse.
Egli disse fra se : quesli è Cri diano.
Più il mise poscia il vestir bruno in forsè.
Salta di sella, e gli discopre il viso :
Ed oiinè, grida, è qui Tancredi ucciso.
civ.
A riguardar sovra il guerrier feroce
La male avventurosa era fermata,
Oliando dal suon della dolente voce
Per lo mezzo del cor su saettata.
Al nome di Tancredi ella veloce
Accorse in guisa d'ebra e forsennata.
Vida la faccia scolorita e bella,
Non scese no, precipitò di sella.
cv.
E in lui versò d'inessiccabil vena
Lacrime, e voce di sospiri mista:
In che misero punto or qui mi mena
Fortuna ! a che veduta amara e trilla !
Dopo gran tempo i ti ritrovo appena,
Tancredi, e ti riveggio, e non son vista,
Vista non son da te, benché presente,
E trovando ti perdo eternamente.
 
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