C <A N T 0
II.
Alzano allor dall' alta cima i gridi
lnsino al ciel le assediate genti :
Con quel romor, con che dai Tracj nidi
Vanno a stormi le gru ne' giorni algenti:
E tra le nubi a' più tepidi lidi
Fuggon stridendo innanzi ai sreddi venti :
Ch'or la giunta speranza in lor fa pronte
La mano al saettar , la lingua all' onte.
in.
Ben s'avvisano i Franchi , onde dell' ire
L'impeto novo, e '1 minacciar procede :
E miran d'alta parte, ed apparire
Il poderoso Campo indi si vede.
Subito avvampa il generoso ardire
In que' petti feroci, e pugna chiede.
La gioventute altera accolta insieme :
Dà, grida, il segno, invitto Duce : e freme.
IV.
Ma nega il saggio offrir battaglia avante
Ai novi albori, e tien gli audaci a freno.
Ne pur con pugna instabile e vagante
Vuol che si tentili gli avversarj almeno.
Ben è ragion, dicea, che dopo tante
Fatiche un giorno io vi risiori appieno.
Forsè ne' suoi nemici anco la folle
Credenza di se stestì ei nudrir volle.
v.
Si prepara ciascun, della novella
Luce aspettando cupido il ritorno.
Non fu mai l'aria sì serena e bella ,
Come all'uscir del memorabil giorno.
L'alba lieta rideva, e parea ch'ella
Tutti i raggi del Sole aveise intorno:
E '1 lume usato accrebbe, e senza velo
Volse mirar l'opere grandi il Cielo.
II.
Alzano allor dall' alta cima i gridi
lnsino al ciel le assediate genti :
Con quel romor, con che dai Tracj nidi
Vanno a stormi le gru ne' giorni algenti:
E tra le nubi a' più tepidi lidi
Fuggon stridendo innanzi ai sreddi venti :
Ch'or la giunta speranza in lor fa pronte
La mano al saettar , la lingua all' onte.
in.
Ben s'avvisano i Franchi , onde dell' ire
L'impeto novo, e '1 minacciar procede :
E miran d'alta parte, ed apparire
Il poderoso Campo indi si vede.
Subito avvampa il generoso ardire
In que' petti feroci, e pugna chiede.
La gioventute altera accolta insieme :
Dà, grida, il segno, invitto Duce : e freme.
IV.
Ma nega il saggio offrir battaglia avante
Ai novi albori, e tien gli audaci a freno.
Ne pur con pugna instabile e vagante
Vuol che si tentili gli avversarj almeno.
Ben è ragion, dicea, che dopo tante
Fatiche un giorno io vi risiori appieno.
Forsè ne' suoi nemici anco la folle
Credenza di se stestì ei nudrir volle.
v.
Si prepara ciascun, della novella
Luce aspettando cupido il ritorno.
Non fu mai l'aria sì serena e bella ,
Come all'uscir del memorabil giorno.
L'alba lieta rideva, e parea ch'ella
Tutti i raggi del Sole aveise intorno:
E '1 lume usato accrebbe, e senza velo
Volse mirar l'opere grandi il Cielo.