V IG ESI M 0.
cxxxiv.
Cosi doleasi 5 e con le ssebil'onde
Ch'amor, e sdegno da'begli occhi (lilla,
L'afFettuoso pianto egli confonde,
In cui pudica la pietà sfavilla :
E con modi dolcissimi risponde:
Armida, il cor turbato ornai tranquilla:
Non agli scherni, al regno io ti riservo,
Nemico no 3 ma tuo campione, e servo.
cxxxv.
Mira negli occhi miei, s'al dir non vuoi
Fede prestar, della mia fede il zelo.
Nel soglio, ove regnar gli avoli tuoi,
Riporti giuro, ed oh piaceise al Cielo,
Ch' alla tua mente alcun de' raggi suoi
Del paganesmo dilTolvesse il velo :
Com'io farei che'n Oriente alcuna
Non t'agguagliale di regal fortuna.
cx xx VI.
Sì parla, e prega ; e i preghi bagna, e scalda
Or di lagrime rare, or di sospiri.
Onde, siccome suol nevosa falda
Dov'arda il Sole, o tepid'aura spiri3
Così l'ira, che 'n lei parea sì salda,
Solvesi, e restan sol gli altri desiri.
Ecco l'ancilla tua : d'essa a tuo senno
Dispon ( gli disse ) e le fia legge il cenno.
cxxxvii.
In queslo mezzo il Capitan d' Egitto
A terra vede il suo regal stendardo :
E vede a un colpo di Goffredo invitto
Cadere insieme Rimedon gagliardo :
E l'altro popol suo morto e seonfitto:
Nè vuol nel duro fin parer codardo.
Ma va cercando (e non la cerca invano)
Illuitre morte da famosa mano.
( 153 )
cxxxiv.
Cosi doleasi 5 e con le ssebil'onde
Ch'amor, e sdegno da'begli occhi (lilla,
L'afFettuoso pianto egli confonde,
In cui pudica la pietà sfavilla :
E con modi dolcissimi risponde:
Armida, il cor turbato ornai tranquilla:
Non agli scherni, al regno io ti riservo,
Nemico no 3 ma tuo campione, e servo.
cxxxv.
Mira negli occhi miei, s'al dir non vuoi
Fede prestar, della mia fede il zelo.
Nel soglio, ove regnar gli avoli tuoi,
Riporti giuro, ed oh piaceise al Cielo,
Ch' alla tua mente alcun de' raggi suoi
Del paganesmo dilTolvesse il velo :
Com'io farei che'n Oriente alcuna
Non t'agguagliale di regal fortuna.
cx xx VI.
Sì parla, e prega ; e i preghi bagna, e scalda
Or di lagrime rare, or di sospiri.
Onde, siccome suol nevosa falda
Dov'arda il Sole, o tepid'aura spiri3
Così l'ira, che 'n lei parea sì salda,
Solvesi, e restan sol gli altri desiri.
Ecco l'ancilla tua : d'essa a tuo senno
Dispon ( gli disse ) e le fia legge il cenno.
cxxxvii.
In queslo mezzo il Capitan d' Egitto
A terra vede il suo regal stendardo :
E vede a un colpo di Goffredo invitto
Cadere insieme Rimedon gagliardo :
E l'altro popol suo morto e seonfitto:
Nè vuol nel duro fin parer codardo.
Ma va cercando (e non la cerca invano)
Illuitre morte da famosa mano.
( 153 )