DELLA PASSIO SS. MARCELLI TRIBUNI
RETRI MIEI TI S ET ALIORUM MM.
Nelle pagine seguenti cercherò di precisare, meglio che non
si sia fatto fin qui, il valore della Passio ss. Marcelli, Retri etc.,
tenuta da H. Achelis per una relazione grave, per un docu-
mento storico sostanzialmente autentico *, da K. Schmidt, invece
(che trovo citato bensì, ma non approvato nè contradetto, almeno
in termini espressi) per una leggenda immeritevole di fede \
Il testo greco originale della Passio è perduto, o giace tut-
tora sepolto in fondo a qualche biblioteca; ma negli Acta
SS. Bolland. se ne legge un’antica versione latina 3, la quale,
benché probabilmente non immune da inesattezze e da corrut-
tele, può più che bastare, se esaminata con diligenza, ad edi-
ficarci sul vero carattere del documento.
Tanto l’editore Bollandista, il p. Stilting, quanto il profes-
sore Achelis non esitano ad ascrivere la breve composizione a
1 Die Martyrologien, ihre Geschichte u. ihr Wert, Berlin, 1900, .
p. 173-177.
2 Fragment einer Schrift d. Màrtyrer-Piscilofs Petrus V. Alexan-
drien in Texte u. Untersuchungen, XX, 4 (1901) p. 44-16. Malgrado l’at-
tacco dello Schmidt, A. Harnack in Die Mission u. Aushreitung d. Chri-
stentums, Leipzig, 1902, p. 453, prosegue a dare l’epiteto di genuina
(echt) alla Passio Marcelli; ma nel capitolo Martyrien del II volume
della Chronologie d. altchristl. Litteratur, Leipzig, 1904, non ne parla
punto, nè punto l’accenna nel suo recente scritto Militia Cliristi, TU—
bingen, 1905, p. 83 sqq.
3 Tale era dichiarata espressamente nel cod. Cluniacense trascritto
dal Papebroeck (v. Acta SS., VI aug., 13, comm. praev., n. 7), e tale si
dà a conoscere in più d’un luogo che rileverò nel corso di questo ar-
ticolo. Ma io sospetto assai che la versione ci sia pervenuta rimaneg-
giata alquanto da una seconda mano e non come uscì dalla penna del-
l’interprete.
RETRI MIEI TI S ET ALIORUM MM.
Nelle pagine seguenti cercherò di precisare, meglio che non
si sia fatto fin qui, il valore della Passio ss. Marcelli, Retri etc.,
tenuta da H. Achelis per una relazione grave, per un docu-
mento storico sostanzialmente autentico *, da K. Schmidt, invece
(che trovo citato bensì, ma non approvato nè contradetto, almeno
in termini espressi) per una leggenda immeritevole di fede \
Il testo greco originale della Passio è perduto, o giace tut-
tora sepolto in fondo a qualche biblioteca; ma negli Acta
SS. Bolland. se ne legge un’antica versione latina 3, la quale,
benché probabilmente non immune da inesattezze e da corrut-
tele, può più che bastare, se esaminata con diligenza, ad edi-
ficarci sul vero carattere del documento.
Tanto l’editore Bollandista, il p. Stilting, quanto il profes-
sore Achelis non esitano ad ascrivere la breve composizione a
1 Die Martyrologien, ihre Geschichte u. ihr Wert, Berlin, 1900, .
p. 173-177.
2 Fragment einer Schrift d. Màrtyrer-Piscilofs Petrus V. Alexan-
drien in Texte u. Untersuchungen, XX, 4 (1901) p. 44-16. Malgrado l’at-
tacco dello Schmidt, A. Harnack in Die Mission u. Aushreitung d. Chri-
stentums, Leipzig, 1902, p. 453, prosegue a dare l’epiteto di genuina
(echt) alla Passio Marcelli; ma nel capitolo Martyrien del II volume
della Chronologie d. altchristl. Litteratur, Leipzig, 1904, non ne parla
punto, nè punto l’accenna nel suo recente scritto Militia Cliristi, TU—
bingen, 1905, p. 83 sqq.
3 Tale era dichiarata espressamente nel cod. Cluniacense trascritto
dal Papebroeck (v. Acta SS., VI aug., 13, comm. praev., n. 7), e tale si
dà a conoscere in più d’un luogo che rileverò nel corso di questo ar-
ticolo. Ma io sospetto assai che la versione ci sia pervenuta rimaneg-
giata alquanto da una seconda mano e non come uscì dalla penna del-
l’interprete.