DI UNA SCONOSCIUTA ISCRIZIONI DAMASIANA
IN ONORE DEL MARTIRE S. VALENTINO
(Tav. li).
Allorché nell’anno 1888 si costruì dal Comune di Roma la
pubblica passeggiata del viale Parioli al primo miglio della
via Flaminia, tornarono in luce alcuni avanzi della basilica ivi
eretta dal papa Giulio I (a. 337-52) presso la tomba del mar-
tire s. Valentino; e questa scoperta venne da me illustrata nel
Bullonino archeologico comunale di quell’anno medesimo e poi
anche in una speciale monografia
Fra le molte iscrizioni che in quella occasione si recupera-
rono nello scavo, io segnalai due piccoli frammenti nei quali
riconobbi il tipo delle lettere fìlocaliane e che pubblicai, dedu-
cendone che ivi avea esistito una iscrizione metrica composta
dal papa Damaso in onore del martire locale, cosa che era fino
allora del tutto sconosciuta 2.
Ora questa mia opinione sulla esistenza di un vero carme
damasiano nel cimitero della via Flaminia fu confermata recen-
temente da una importante scoperta. Il giorno 13 febbraio di que-
1 II cimitero e la basilica di s. Valentino, Roma, 1890; cf. le mie
Catacombe romane (1905), pag. 540 e segg. Ivi dimostrai che il martire
s. Valentino venne immolato nella persecuzione di Claudio II il gotico
e probabilmente il 14 febbraio dell’anno 269; ed illustrai la sua cripta
sepolcrale, il suo cimitero e la basilica innalzata presso la sua tomba
dal papa Giulio I nel secolo epiarto e ricostruita poi da Onorio I e da
Teodoro nel settimo secolo. Gli avanzi della basilica vennero poi cir-
condati da una cancellata a spese dell’amministrazione comunale; e le
iscrizioni ivi rinvenute furono affidate alla Commissione di archeologia
sacra che le fece disporre nell’ interno del cimitero sotterraneo.
2 V. il mio citato lavoro sul cimitero di s. Valentino, pag. 120-121.
Ciò fu ripetuto anche daH’Ihm, Damasi epigrammata, pag. 53.
IN ONORE DEL MARTIRE S. VALENTINO
(Tav. li).
Allorché nell’anno 1888 si costruì dal Comune di Roma la
pubblica passeggiata del viale Parioli al primo miglio della
via Flaminia, tornarono in luce alcuni avanzi della basilica ivi
eretta dal papa Giulio I (a. 337-52) presso la tomba del mar-
tire s. Valentino; e questa scoperta venne da me illustrata nel
Bullonino archeologico comunale di quell’anno medesimo e poi
anche in una speciale monografia
Fra le molte iscrizioni che in quella occasione si recupera-
rono nello scavo, io segnalai due piccoli frammenti nei quali
riconobbi il tipo delle lettere fìlocaliane e che pubblicai, dedu-
cendone che ivi avea esistito una iscrizione metrica composta
dal papa Damaso in onore del martire locale, cosa che era fino
allora del tutto sconosciuta 2.
Ora questa mia opinione sulla esistenza di un vero carme
damasiano nel cimitero della via Flaminia fu confermata recen-
temente da una importante scoperta. Il giorno 13 febbraio di que-
1 II cimitero e la basilica di s. Valentino, Roma, 1890; cf. le mie
Catacombe romane (1905), pag. 540 e segg. Ivi dimostrai che il martire
s. Valentino venne immolato nella persecuzione di Claudio II il gotico
e probabilmente il 14 febbraio dell’anno 269; ed illustrai la sua cripta
sepolcrale, il suo cimitero e la basilica innalzata presso la sua tomba
dal papa Giulio I nel secolo epiarto e ricostruita poi da Onorio I e da
Teodoro nel settimo secolo. Gli avanzi della basilica vennero poi cir-
condati da una cancellata a spese dell’amministrazione comunale; e le
iscrizioni ivi rinvenute furono affidate alla Commissione di archeologia
sacra che le fece disporre nell’ interno del cimitero sotterraneo.
2 V. il mio citato lavoro sul cimitero di s. Valentino, pag. 120-121.
Ciò fu ripetuto anche daH’Ihm, Damasi epigrammata, pag. 53.