DISCUSSIONE CRITICA
SUL LUOGO RECENTEMENTE ATTRIBUITO AI SEPOLCRI
DEL PAPA DAMASO
E DEI MARTIRI MARCO E MARCE LEI ANO
PRESSO LA VIA ARDEATINA
I nostri lettori ben ricorderanno che nel 1902 si intraprese
uno scavo in quella vasta regione cimiteriale che è posta fra
la via Appia e la via Ardeatina, e che fu poi incorporata al
cimitero di Callisto, regione che il De Rossi identificò con il
cimitero di Marco e Balbina. Tale scavo fu eseguito a cura dei
RR. PP. Trappisti e sotto la speciale direzione del eh. Monsi-
gnore Giuseppe Wilpert, a ciò delegato dalla Commissione di
sacra archeologia in seguito allo studio che egli avea fatto poco
prima sulla topografia di quella regione cimiteriale.
I lavori di sterro furono condotti con molta alacrità e frut-
tarono in breve tempo scoperte importanti, delle quali il Wilpert
stesso rese conto nel Nuovo JBullettino del 1903, pag. 43, segg.,
dandone anche una pianta di cui qui riproduco un abbozzo perchè
è necessario per intendere ciò che ora dovrò dire (v. pag. seg.).
Di questa regione cimiteriale nuovamente scavata si cono-
sceva soltanto il cubiculo A, che contiene nella parete di fondo
un grande sepolcro, sull’alto del quale vedesi una bella pittura
del quarto secolo rappresentante il Salvatore seduto in mezzo agli
apostoli. La visita di questo cubiculo era prima di qualche diffi-
coltà dovendovisi venire dalla regione dei Papi e di Santa Ce-
cilia, e percorrere un vero labirinto sotterraneo; e il De Rossi
suoleva proporre a noi suoi giovani discepoli la visita di questo
cubiculo e dell’altro alquanto più lontano degli evangelisti, da
cui poi si scende fino al livello dell’acqua, come un esercizio
di topografia cimiteriale.
SUL LUOGO RECENTEMENTE ATTRIBUITO AI SEPOLCRI
DEL PAPA DAMASO
E DEI MARTIRI MARCO E MARCE LEI ANO
PRESSO LA VIA ARDEATINA
I nostri lettori ben ricorderanno che nel 1902 si intraprese
uno scavo in quella vasta regione cimiteriale che è posta fra
la via Appia e la via Ardeatina, e che fu poi incorporata al
cimitero di Callisto, regione che il De Rossi identificò con il
cimitero di Marco e Balbina. Tale scavo fu eseguito a cura dei
RR. PP. Trappisti e sotto la speciale direzione del eh. Monsi-
gnore Giuseppe Wilpert, a ciò delegato dalla Commissione di
sacra archeologia in seguito allo studio che egli avea fatto poco
prima sulla topografia di quella regione cimiteriale.
I lavori di sterro furono condotti con molta alacrità e frut-
tarono in breve tempo scoperte importanti, delle quali il Wilpert
stesso rese conto nel Nuovo JBullettino del 1903, pag. 43, segg.,
dandone anche una pianta di cui qui riproduco un abbozzo perchè
è necessario per intendere ciò che ora dovrò dire (v. pag. seg.).
Di questa regione cimiteriale nuovamente scavata si cono-
sceva soltanto il cubiculo A, che contiene nella parete di fondo
un grande sepolcro, sull’alto del quale vedesi una bella pittura
del quarto secolo rappresentante il Salvatore seduto in mezzo agli
apostoli. La visita di questo cubiculo era prima di qualche diffi-
coltà dovendovisi venire dalla regione dei Papi e di Santa Ce-
cilia, e percorrere un vero labirinto sotterraneo; e il De Rossi
suoleva proporre a noi suoi giovani discepoli la visita di questo
cubiculo e dell’altro alquanto più lontano degli evangelisti, da
cui poi si scende fino al livello dell’acqua, come un esercizio
di topografia cimiteriale.