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Gllre i lavori che abbiamo ora accennali Gabriele non solo architettò il convento dei frati
di San Francesco di Paola a Pusterla e lì presso compose un lodatissimo laberinto, ma ancora
siccome abilissimo nell’ immaginare macchine e spettacoli, molti di quelle e di questi nc fece pei
Gonzaga , e per servire il gran duca di Toscana nella festa dell’argonautica e in quella del com-
battimento del galeone de’ fuochi colle galee de’ corsali (como scrisse egli stesso). Studiosissimo si
occupò eziandio sopra svariati argomenti, ed oltre al Discorso sopra il nuovo sostegno testè ricordaio
si hanno da lui pubblicati i libri seguenti :

— Breve descrizionc della vita di San Lcone I. pontefice e di Àltila ilagello di Dio, in cui si
narra i! miracolo occorso vicino alla tcrra di Governolo — Al 1014 e di nuovo al 1727.

— Descrizione delle allegrezze fatte in Mantova per le nozze delle Maestà di Spagna e Fran-
cia — A1 1015.

— Breve relazione del nobilissimo trionfo e della sontuosissima festa celebrata in Mantova per
la eìezione di S. M. Ferdinando arciduca d’Austria all’Impero — Al 1019.

— Relazione intorno all’acque della Gusolina — A1 1019.

— Breve relazione dello sposalitio di Eleonora Gonzaga coll’Imperadore Ferdinando II. — Àl 1622.

—• Brcve descrizione de’fuochi trionfali fatti in Mantova per le nozze di Eleonora Gonzaga

coll’ Imperador Ferdinando 11. — A1 1022.

— Breve relazione delle allegrezze fatte in Mantova il dì 18 scttembre 1622 per la corona-
tione della Imperatrice Leonora Gonzaga del Rcgno d’Ungheria — A1 1022.

—_ Brevissima relazionc dell’ augusto apparato di fuochi artificiali fatti in Mantova il di 5
Aprile 1020 nel passaggio di Claudia dei Medici alle sue nozze con Leopoldo arciduca d’Au-
stria — Al 1620.

Gabriele tocchi appena i cinquant’ anni di vita, oppresso dalle gravi e molteplici fatiche
finiva di vivere al 30 di Ottobre del 1626. Venti giorni prima di morire scrisse 1’ atto di sua
ultima volontà con cui diede provo di molta pietà istituendo un canonicalo nella Cattedrale, una
cappellania ncll’ oratorio di San Leone prcsso Governolo, e donando tutti i suoi disegni e macchine
ai Padri Gesuiti con facoltà di pubblicarli a spese dei suoi eredi; loche purtroppo non fu eseguito.

Antonio Maria Viani, clte conte abbiamo scrilto qui era venuto a servire ai Gonzaga, vi fu
non solamente pittore di corte, ma ancora architetto ducale eprefelto delle fahbriche dello stato (1).
Del molto cbe (nello spazio di trent’ anni in cui stette in Mantova) può credersi avesse il Viani
architettato non sono rimastc che la memoria di alcuni lavori andati poi guasti o distrutti, ed una
fabbrica che ancora si mantiene nella sua integrezza. Dei primi furono diverse soffitte di legno e
scomparti dorati (2) eseguiti entro la corte ; la villa edificata a Maderno presso al lago di Garda ;
ed il santuario sotterraneo della Chiesa di Sant’Àndrea. L’unica opera rimasla è la chiesa dedi-
cata a Sant’ Orsola, la quale, come scrisse il Cadioli, fu opera lodevolissima condotta giusta un
autentico manoscrilto (5) sul disegno fattone dal Viani. Questa chiesa fu eretta al 1608 a spese
di Margherita Gonzaga per servire a comodità delle suore che abitavano lì presso. La forma del
tempio è ottagona ; in ogni angolo vi è collocato un pilastro, ed in ciascuno dei lati sono due archi
l’uno sovrapposto all’ altro. In mezzo agli archi allogati al di sopra sono poste diverse tribune in
cui le suorc, non vedute dal popolo, potevano assistere alle religiose funzioni ; c fra gli archi si-
tuati nel basso sono vario cappelle nelle quali sorgono gli altari. Nell’ interno di questo edificio
appariscono le parti collegate fra loro con sapiente armonia, le forme disegnate con molta ele-
ganza, con scmplicità di concetto, con giudiziosa economia nella distribuzione dclla luce, e ciò
che più monta, vi si vede còlta la espressione devota conveniente alla casa di Dio. Alla fabbrica
interna non corrisponde però quclla esterna; del che si deve imputarne grave difetlo al Viani.

(1) — Così scrisse lo Zucchi.

(2) — Lavori ricordati dal Cadioli. (op. cit.)

(3) — II libro tuttodi inedito s’intitola: Lavera historia della fondatione di Sant’Orsola: e ne fu autore Tiberio Guarini.
 
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