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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 2
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Néoustroieff, A.: La crocifissione di San Gimignano
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0169

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LA CROCIFISSIONE DI SAN Gl MI GNANO

129

Le parole di Giorgio Vasari, colle quali abbiamo incominciato questo lavoro, constatanti una
somiglianza così evidente tra il quadro di Londra e i lavori del Perugino, sono, a dire
il vero, meno giustificate da un esame più attento. Le pose dei santi collocati a piedi
della Croce e le pieghe delle vesti richiamano il Perugino, la figura di Cristo è, più che
le altre, peruginesca: la si direbbe una copia. Ugualmente copie si direbbero gii angeli,
che rassomigliano alle figure di Giovanni Santi e di Timoteo Viti : rammentiamo di quest’ul-
timo lo stendardo che oggi si conserva a Brera. Eppure il giovane pittore ha già saputo
mettere nella sua opera qualche tratto personale. La Santa Vergine e San Giovanni, pen-
sierosi e indifferenti a ciò che avviene, guardano ancora verso lo spettatore, ma le labbra
energicamente serrate di Santa Maria Maddalena e il gesto di protesta di San Girolamo

Perugino: Particolare della Crocifissione
Firenze, Santa Maria Maddalena de’ Pazzi
(Fotografia Alinari)

indicano il desiderio nell’artista, se non di rendere la scena più drammatica (Raffaello non
ebbe mai questo pensiero), almeno di dare un’unità ai diversi personaggi del quadro, d’indi-
care — per mezzo delle loro pose e della loro espressione — che essi prendono veramente
parte a ciò che accade e che non rappresentano soltanto figure e modelli convenzionali del
maestro, messi là imperturbabilmente in posa.

Anche il paesaggio è subordinato alle esigenze della composizione: in modo armonioso
completa il quadro, e si fonde nell’insieme senza imporsi o per il suo disegno o per il suo
colorito, nè attenua punto l’impressione generale con futili particolari o con una intermi-
nabile successione di roccie, di alberi, di fiori, di costruzioni. Nella disposizione dei perso-
naggi Raffaello non mostra mai la poca cura del Perugino, che arriva a ripetere in un
medesimo quadro la stessa figura quasi nell’identica posa: i suoi angeli saranno — è vero —

L'Arte. XII, 17.
 
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