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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 3
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0256

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CORRIERI

Notizie di Russia.

L’Esposizione di quadri antichi promossa a
Pietroburgo dalla rivista « Starije Godij ». —

Malgrado i vandalismi prodotti dai moti rivoluzionari
degli ultimi anni, malgrado le difficoltà finanziarie
che questi movimenti hanno causato e la rovina di
molte famiglie ricche e amiche dell’arte, malgrado
infine l’invasione degli antiquari stranieri che hanno
sempre avuto di mira le nostre antiche collezioni, si
trovano anche oggi in Russia molte belle opere d’arte.
I più conoscono quelle dei palazzi e di alcune gal-
lerie celebri, o le ricordano per averle vedute in due
o tre esposizioni retrospettive, ma solo per caso son
penetrati nelle case modeste, dove il proprietario fa
appena attenzione ai quadri e ai mobili ereditati, o
viceversa s’illude di possedere dei capolavori storici.

La rivista d’arte antica « Starije Godij » (anni an-
dati) ha voluto fare rivivere una parte di queste re-
liquie, ed ha scelto le opere pittoriche, limitando la
raccolta, causa la ristrettezza del tempo, a Pietroburgo
e a suoi dintorni.

Disgraziatamente si è dovuto, per ragioni del tutto
private, come l’assenza o la malattia dei proprietari,
rinunciare a fare la scelta in alcune bellissime colle-
zioni, tra le altre in quelle di M. Séménoff-Tianschan-
sky, nelle due dei conti Stroganoft, e nella più bella
parte dell’antica galleria dei duchi di Leuchtenberg.
Speriamo tuttavia che una prossima esposizione saprà
riunire i gioielli di queste collezioni, a quelli che si
saranno potuti trovare da oggi in poi.

Questa volta abbiamo esposti quasi 500 quadri di
tutte le scuole, ancora sconosciuti al pubblico; quanto
al tempo ci siamo fermati ai primi del xix secolo e
solo la scuola russa è stata rappresentata fino al 1850,
pure escludendone tutte le opere già esposte.

Debbo qui ricordare che in Russia ci sono state
soltanto tre esposizioni retrospettive; una s’occupò di
oggetti d’arte e le altre due di ritratti, poiché la pit-
tura russa nei primordi della sua libertà si è appunto
manifestata per mezzo di ritrattisti.

Perciò la sezione russa della nostra esposizione ha
racchiuso soltanto opere ritrovate o identificate ulti-
mamente.

Citerò fra le più belle: il ritratto di uno scono-
sciuto del Levitzky (1735-1822): con una notevole
maestria l’artista ha saputo dare un dolce splendore
al satin bleu della veste da camera che avvolge il
cortigiano elegante e dare al suo volto imbellettato
l’impronta d’un grazioso abbandono all’ozio.

Diversi altri ritratti di questo stesso artista sono
meno riusciti e sono stati eseguiti sullo scorcio della
sua vita gloriosa emulata soltanto dall’altro artista
rappresentativo di quel tempo, Borovikoffsky (1757-
1825).

Questi principiò sotto la scuola di J. B, Lampi,
l’austriaco in quegli anni in voga; poi seppe sorpas-
sare il maestro e dare alla sua pittura un carattere
personale dal quale si scorge tutta la malinconia e
intimità che caratterizzano l’anima slava, unite allo
spirito e alla sicurezza dei maestri del xvjir secolo.
Borovikoffsky ha avuto un posto d’onore all’Esposi-
zione, in riguardo a due ritratti bellissimi e differenti:
uno quello di M.me Scobeieff, si fa notare per una
vivezza di colori armoniosi e un disegno ardito,
mentre nell’altro, quello rappresentante M.me Nowos-
siltzoff, egli ha saputo esprimere una grazia infinita,
una dolcezza commovente e avvolgere tutto in una
gamma di azzurri, di tinte color di malva e di grigi.

Alcuni precursori e contemporanei di questi due
artisti hanno preso posto nell’Esposizione con opere
interessanti, ma io ho timore che perfino i loro nomi
siano sconosciuti ai lettori italiani, e purtroppo non
mi sarebbe possibile in poche linee di presentarli a
dovere.

Noterò solamente l’eccellente paesaggista Alexe'feff,
emulo di Bellotto. presso il quale fece lunghi studi in
Italia.

Egli s’avvicina tanto alla maniera del maestro che
uno dei suoi quadri fu venduto a Venezia come una
opera di Canaletto. Quando l’artista torno in Russia
lavorò molto, e lasciò un buon numero di paesaggi
 
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