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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 3
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0257

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CORRIERI

217

e prospettive, di cui la maggior parte si trova nei
musei e nei palazzi imperiali.

Il quadro di lui, che si vede all’Esposizione, era
uscito dalla Galleria della principessa Youssoupoff, e
appartiene al suo miglior periodo, la fine del xvm
secolo.

I due principali generi che caratterizzarono il se-
colo seguente — gl’intimisti, romantici e alle volte
satirici, e gli accademici — sono bene rappresentati
all’ Esposizione.

Per i primi, Vénétzianoff, tranquillo e chiaro, Ki-
prensky, violento e caldo, come il suo superbo auto-
ritratto agli Uffizi di Firenze, e Fédotoff, ora beffardo

eseguiti liberamente, si distingue meglio che nelle
opere finite il grado del loro talento, si ammirano e
si lamenta che il gusto del tempo li abbia trascinati
all’accademismo noioso e secco, soggiogando il loro
sentimento del bello.

Ci sarebbe ancora molto da dire sulla sezione russa,
ma ciò potrebbe infastidire il lettore, per i nomi a
lui sconosciuti, e far ritardare la mia rassegna sulle
altre scuole, dove si contano meraviglie. Ciò non è
stupefacente per chi voglia bene ricordare come i
grandi signori e i mecenati russi facessero regolar-
mente viaggi all’estero, riportando opere d’arte, e
invitassero artisti e formassero gallerie. Tutto questo

D. Levitzky: Ritratto della contessa M. Worontsoff.
Pietroburgo, Coll, del barone Boldyreff

ora sognatore. 1 Gli accademici presentano alla loro
volta bozzetti dei loro capi, A. Ivanoff e C. Brullow,
tutt’e due pieni di forza, eccellenti nel disegno e pa-
droni della loro tavolozza. A vedere i loro schizzi

1 I lettori potranno trovare nella Gazette des Reaux Aids arti-
coli su Fédotoff e Borovikoffsky di M. Denis Roche che sono le
uniche notizie in periodici stranieri sui vecchi artisti russi.

movimento verso l’arte europea non data che dal
xvm secolo, il che spiega il predominio di quella e
le poche pitture anteriori esistenti in Russia. Quelle
che si vedono, si devono ai collezionisti che non si
contentavano di decorare i loro palazzi, ed erano di
un gusto, che andava oltre la scuola francese o i
Bolognesi.

Verso la metà dello scorso secolo v’era presso

L'Arte. XII, 28.
 
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