Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

DOI Heft:
Nr. 6 (Giugno 1865)
DOI Artikel:
Delle pitture scoperte nel cemetero di Domitilla
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0051

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 43 —

bolica manifesta nei grappoli d'uva graffiti, scolpiti e
dipinti isolatamente o in mezzo a due uccelli a guisa
di segno arcano, massime nei monumenti cemeteriali;
la vile germinante dal vase ansalo, sul quale talvolta
sorge la croce (1); in fine le tanle parabole ed allegorie
tolte dalla vigna nel vecchio e nel nuovo testamento (2).
Una delle più solenni parabole evangeliche è quella
che disse Cristo cominciando dalle parole: io sono la
vite vera . ... io som la vite e voi i tralci (3) ;
e chiaramente insegnando il simbolico significato de'
grappoli e della vendemmia. Nel nostro dipinto i tralci
germinano tutti da un ceppo solo; e mi parrebbe ir-
ragionevole il non volere qui riconoscere allusione ve-
runa al formale ed esplicito insegnamento della di-
vina parabola. I rapporti poi che verremo scoprendo
tra le scene ritratte in questi antichissimi affreschi, ed
il ciclo figurato cristiano dei monumenti posteriori,
sempre più confermeranno che la vile dipinta nel no-
stro ipogeo è un campione del tipo primitivo, onde fu-
rono generale le simili decorazioni ripetute nelle opere
delle arti cristiane durante i secoli secondo , terzo e
seguenti.

Cotesto tipo è tutto conforme al genio ed ai mo-
delli dell' arte classica. La vendemmia è fatta da putti
alati , che nei monumenti pagani chiamiamo eroti
(amorini). Nei monumenti cristiani quei putti, a mio
avviso, nè simboleggiano gli angeli, come alcuni hanno
pensato; nè rappresentano eroti propriamente detti, e
con intenzione simbolica ; ma sono figure accessorie
in sè indifferenti poste per complemento della compo-
sizione secondo il gusto ed il costume della scuola
classica, dalla quale escirono i primi artisti cristiani.
Che quei putti sieno angeli o loro simbolo non parai
potersi dimostrare con verun opportuno confronto: che
non sieno eroti fatti con intenzione simbolica me lo
persuade la ragione seguente. Cotesti putti nelle an-
tiche pitture cristiane appajono sempre o nelle scene
della vendemmia, della messe, e simili, o isolati ne-
gli angoli delle volte, delle pareli e in altre parti, ad
uso di pura decorazione. Se dal mito di Erote i primi
artisti cristiani avessero voluto trarre un partito sim-
bolico, piegandolo ad alcun senso conforme alle nuove
credenze, ne vedremmo almeno un indizio in qualche
gruppo, un cenno in qualche erotc collocato in guisa
da far trasparire la sua importanza simbolica. Nei mo-
numenti pagani gli eroti sono effigiali in cento com-
posizioni diverse, sia del tiaso bacchico, sia della fa-
vola di Amore e Psiche, sia in scene d'un ordine

(1) V. la bella scultura rinvenuta testé in Rimini (Tonini, La chiesa
di s. Andrea presso Kiniini p. 13; Bullet. 1864 p. 15). La vite germi-
nante dal vaso è assai commune negli ornamenti simbolici delle chiese ,
degli altari, degli ."mesi liturgici. Vedi, a cagion d'esempio, il bellissimo
pavimento in musaico della cattedrale di Novara ; l'altare del secolo V
«dito dal Bargcs, Nolice sur un aulel antique p. 8; il pettine liturgico
d'avorio nella cattedrale di Nantes ( Bretagne , Quelques recherches sur
les peignes liturgiques p. 16).

(2) V. Maitigny, Diciionnaire d'antiq. chrél art. vigne p. 6Go, 666.

(3) Joan. XV, 1-1G. Vedi le forinole simboliche raccolte dall'Emo card.
Pitta, Spkil. Solesm. T. Ili p. 449-58.

ideale o della vita reale, nelle quali quei putti per-
dono quasi interamente il loro primigenio significato (l).
Nulla di simile nè di analogo io veggo nelle pitture
cristiane; ed appunto'l'indeterminazione nel concetto
mitologico di quei putti , che regna in molte opere
della scuola pagana, alla quale appresero 1' arte i pit-
tori cristiani, indusse questi ad adoperarli come figure
ornamentali ed in sè innocenti.

Con le precedenti parole posso stimare d'aver detto
quanto basta per ora di tutti gli ornati delie volte
di questo ipogeo. Nelle quali regnano i prelodali
putti, e pochi quadretti di paesaggi varii; che niuno,
credo io , interpreterà in senso allegorico. Benché i
dipinti di coleste volte sieno guasti, come ho narra-
to , pure dalle molte parti superstiti giudico , che o
niuna o pochissime ivi sieno stale le immagini simbo-
liche bibliche. Anche questo è segno di grande ar-
caismo e delle prime origini dell'arte cristiana; quan-
do essa a poco a poco veniva creando le nuove
composizioni sue proprie e parcamente le adoperava;
spaziando con maggiore facilità nel campo dei partili
di decorazione, per i quali l'arte classica forniva gran
copia di modelli da imitare e da scegliere. Le com-
posizioni proprie dell' arte cristiana furono effigiale
nelle pareti. Il gruppo più discernibile, benché tutto
lacero, è quello del Daniele fra i leoni (pag. 42 ti. 2).
Esso è dipinto sulla parete sinistra B, 2 (vedi la pianta
a pag. 35). Bene disegnali e pieni di vita sono i leoni,
che si slanciano contro il profeta; la cui immagine, per-
chè meglio spiccasse e per meglio pirarnidare la com-
posizione, l'arlista pose sopra un monticciuolo. Daniele
veste tunica esomide, contro il costume più commune
delle sue immagini in questa scena negli antichi mo-
numenti (2); e leva le braccia all'orazione, come suole
essere effigiato fra i leoni nelle pitture e sculture, ne'
bronzi e nei vetri, nelle gemme e negli epitaffi dei
primi secoli. Ma questo è certamente il più antico
campione fino ad oggi scoperto d'una scena tanto
spesso poi ripetuta ; e basta aver occhi per vedere
quanto un siffatto prototipo nella composizione e nel-
l'esecuzione è superiore alle libere e variate ripetizioni
delle età seguenti. L'artista cristiano nel comporre que-
sto gruppo non imitò verun'opera dell' arte pagana ;
alla quale era ignotissimo ed al tutto estraneo il sog-
getto del giusto, che dagli empii dato in preda alle
belve, quieto e fidente in Dio solleva V animo e le
mani alla preghiera.

Dalla stessa mano, ov'è Daniele, nella parete B, 6
fu effigiato Noè nell'arca e la colomba, che a lui vola.
Questo dipinto fu tagliato anticamente per scavare
un loculo; ma rimane la colomba volante dall'alto al
basso verso un coperchio aperto, che chiunque cono-
sce i monumenti figurati cristiani tosto s'avvede essere
il coperchio dell'arca noetica. Di cotesla rappresentanza

(1) V. Annali dell' lstit. areb. 1860 p. 404 e segg.

(2) Vi Le Blant, interi chrét. de la Caule T. 1 p. 493;'Cari-ucci,
Vetri 2. ediz. p. 15.
 
Annotationen