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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 9 (Settembre 1865)
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Apologia dell'articolo sulle immagini di S. Giuseooe nei monumenti dei primi cinque secoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0075

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— 66 —

le ripetizioni della medesima immagine nel medesimo
monumento essere state computate per altrettanti esempi
diversi. Laonde anche ponendo da parte le immagini,
intorno alla cui interpretazione si disputa, per quelle,
in che il eh. Garrucci ed io sossopra conveniamo, i
monumenti dalle mie parole citati danno oggi le cifre se-
guenti. Sette monumenti per le immagini imberbi, duo

0 tre per le barbate; sei per le vestite di sola tunica,
tre o quattro per la tunica e il pallio (1). E se avessi
tenuto conto di parecchie effigie in tunichetta, le quali
altresì io ebbi in mira, perchè interpretate fino ad ora
unanimemente dai dotti per s. Giuseppe, le cifre sa-
rebbero venute anche più conformi alle mie parole
censurate. Ma il eh. Garrucci vuole trasferire quelle
immagini al novero dei pastori ; ed essendo questo
punto disputabile, lo riserbo ad altro luogo. In ogni
modo siamo sempre le mille miglia lungi dall' enor-
mità appostami in termini chiari e recisi dell'avere io
citalo per raro e rarissimo ciò che invece sta nella
proporzione di venti a tre e di diciassette a sei.

A questa difesa non veggo fatta opposizione ve-
runa; eccetto che si cerca scusare la moltiplicazione
degli esempi a mio danno nel computo di tutte le
ripetizioni della medesima immagine in un monu-
mento solo. 11 eh. Garrucci nota, che doveva tenere
conto non solo se l'immagine è barbata od imberbe,
ma e degli attributi diversi, e del vario modo di ve-
stirla nel medesimo monumento. E questo io glielo
avevo concesso: ma altro è fare siffatte osservazioni,
altro opporre alle mie parole, per farle parere fal-
sissime, il computo per esempio di quattro immagini
dèi sì Giuseppe barbato, ch'egli vede nel musaico di
di s. Maria maggiore, di cinque tutte della cattedra
ravennate e via discorrendo ; talché nella somma an-
che due monumenti soli vengano a pesare più che

1 sette diversi ed assai antichi da me sopra annove-
rati. Oltre che la cattedra di Ravenna ed altri avorii
del secolo sesto non erano richiamati nò dal testo
nè dallo scopo della mia citazione. Io alludevo alle
immagini più antiche, cioè de' primi cinque secoli ;
e nel Bullettino di Aprile ho dichiarato in queste il
santo apparire communemente assai giovane, e nel
secolo quinto essersi cominciato a dargli aspetto più
maturo e poi senile. Il eh. Garrucci nella sustanza
poco discorda da questa sentenza. Egli però perse-

(1) Imberbi — (Roma) 1 Iscr. di Severa; 2 Frammento nel museo La-
teranense ; 3 Sarcofago edito dal Bosio pag. 287 ; (Milano) 4 Sarcofago
della basilica Ambrosiana; 5 Sarcofago di S.Celso; (Ancona) 6 Sarcofago
nella cattedrale; (Arles) 7 Sarcofago in s. Trofimo— Barbate — 1 Sarcofago
del museo di Puy; 2 Musaico di s. Maria Maggiore. Nel dittico di Milano
secondo il Biraghi s. Giuseppe ha una molle lanugine, barba nò: ma ve-
ramente panni che quell'immagine sia piuttosto da annoverare tra le bar-
bate.— Tunica sola—(lìouia) 1 lscr. di Severa: (Milano) 2 Sarcofago di
s. Celso; 3 Dittico, ossia copertura d'evangeliario, nel Duomo; (Ancona)
4 Sarcofago nella cattedrale (la sola tunica csomide e stata verificata con
nuova ispezione); (Arles) 5 Sarcofago in s. Trofimo; (Puy) 6 Sarcofago nel
museo — Tunica e pallio — (Roma) 1, 2. Frammento di sarcofago e sarco-
fago del Bosio; 3 Musaico di s. Maria maggiore; (Milano) 4 Sarcofago nella
basilica Ambrosiana, ove però il pallio non è assai certo.

vera nel sommare insieme gli esempi del secolo sesto
con quelli dei secoli anteriori; e ne raccoglie necessa-
riamente cifre diverse da quelle che ho raccolto io.

Riassunta così la mia risposta all'accusa principale,
e chiarito l'essere essa rimasta intera dopo l'esame
al quale è stata chiamata; potrei, passando sopra a
molte minute punture, entrare nella discussione delle
opinioni controverse (argomento meno ingrato e più
alla scienza proficuo ), se qui appunto non comin-
ciasse una novella serie di accuse, a giudicarne dalla
declamazione censoria, più gravi delle prime. La ne-
cessità della mia difesa m'aveva condotto ad avvertire
i lettori, che la descrizione delle immagini di s. Giu-
seppe allegata in opposizione alla mia sentenza tal-
volta pecca di assoluta contrarietà al vero aspetto dei
monumenti. 11 eh. Garrucci, non potendo ciò negare,
mi rimbecca « la censura in mia bocca sì poco mo-
» desta >/ facendomi reo d' altrettanta e maggiore
inesattezza. «Che cosa più inesatta (dimanda egli),
» che lo scrivere il profeta Isaia (nella pittura del
» cemetero di Priscilla) essere nell'atto di additare la
» stella, quando consta che egli addita la Vergine?»
E soggiunge che io ora ho variato frase scrivendo
« il profeta non additar LA SOLA STELLA, sibbene
» il gruppo della Vergine colla stella che le brilla
» sul capo. » Ma quando l'egregio archeologo si porrà
una volta a leggere con attenzione i mi:'i scritti con
suo rammarico s'avvedrà, che coleste inesattezze e
variazioni egli me le ha fatte dire. 11 mio testo in
tutte le slampe e ristampe e traduzioni senza variante
veruna, ha sempre dello con scrupolosa diligenza ,
nella descrizione materiale della pittura, che 1' uomo
palliato coli'indice accenna tra la Vergine e la stella
(e ciò si vede nella tavola cromolitografica grande al
vero); nella interpretazione poi, ch'egli è un profeta
ADDITANTE COLLA DESTRA LA VERGINE E LA
STELLA CHE LE BRILLA SVL CAPO. Non ho giam-
mai scritto che addita la sola stella, nè anche sempli-
cemente che addita la stella ; ma con costante lin-
guaggio ho ripetuto sempre che addita la Vergine e
la stella, o ciò che è tutt'uno il grappo della Vergine
colla stella (l). Opinai che quel profeta fosse Isaia;
il Garrucci mi contradissc dicendolo Balaam; ora con-
viene meco e lo chiama Isaia: nè perciò posso dire
Beo gratias. Io « debbo sapere » che s'egli ha errato
nello stimarlo Balaam, la colpa è mia, per quella imma-
ginaria descrizione inesatta. Ora esaminato il disegno
egli ha veduto che questo rappresenta un profeta nel-
l'atto di additare la Vergine, non la stella. Il di-
segno sarebbe stato meglio esaminarlo fino dal prin-
cipio nella tavola cromolitografica; ed in pari tempo
leggere più attentamente le mie parole. Avremmo am-
bedue risparmiato alquanta perdita di tempo e d'altro.
Ma almeno ora potrò essere consolato di vedere fi-
nalmente da lui approvata la mia sentenza. E pur non
è così: delle mie opinioni pare che a me tocchi solo

(1) La prima frase e nel mio testo sulle Immagini della B. Vergine,
la seconda nel Bollettino di Aprile
 
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