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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 11 (Novembre 1865)
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Un documento inedito sui luoghi santi di Gerusalemme e della Palestina
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0097

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— 88 —

il luogo del carcere e del martirio del Precursore
sembra errore di tempi non molto antichi contrario
alla testimonianza di Giuseppe Flavio e di Eusebio ,
che pongono quel martirio in Macheronle al di là del
Giordano. Ma il nostro anonimo e insegna che questa
o tradizione o confusione già esisteva nel secolo di
Carlo Magno, ed accuratamente distingue il sepolcro
dal carcere. Ed anche l'itinerario anastasiano nel se-
colo sesto ci addita in Sebaste il luogo, ubi domnus
Johannes decollatus est. Laonde assai antica e conse-
crata da uno speciale sacro edificio fu l'opinione con-
traria al detto di Giuseppe e di Eusebio sul luogo
del martirio di s. Giovanni Battista.

Lin. 52, 53. Non so a quale santo era dedicata
la terza chiesa del monte Sinai; e perciò non so come
supplire la breve lacuna in fine della linea 52. Il
monastero di s. Maria ricordato nella linea 53 è
quello, che Procopio (De aedific. Jiistin. V, 8) narra
essere stato eretto da Giustiniano. Nel fine di questa
linea era scritto il numero dei gradini, che si salivano
per ascendere al Sinai, ed il numero era Vili (milia);
ma poi fu cancellata una unità. Ed in fatti anche Epi-
fanio monaco segna sette mila e più (jcò<jMio. {gra-
dinila) nell'ascensione del Sinai (1).

Lin. 55-62. Seguono le dimensioni delle prin-
cipali chiese di Gerusalemme computate per dexteros;
intorno alla quale misura si vegga il Du Cange nel
Glos. med. Latin. In fine alla linea 55 manca una
parola, che il contesto insegna essere stata quassavit
od alcuna di simile significato. La chiesa di s. Maria,
della quale qui sono registrate le misure , sarà ella
la s'. Maria nova, di che sopra abbiamo notato la
menzione ? E quella, che è appellata in sancta Hieru-
salem (2), con 69 colonne, sarà forse il tempio di
Salomone ? Di questi e di tutti i punti, che riguar-
dano le dimensioni qui registrale , lascio la discus-
sione al giudice competenlissimo e tante volte già lo-
dato il de Vogué; che ha tentato di restituire all'antica
forma le piante degli edifici sacri di Gerusalemme.

lo dirò soltanto due parole , come da principio
ho promesso, sulle chiese del Golgota qui annove-
rate. Esse sono quella del santo sepolcro , rotonda
colla sua cupola (alcuba) ; quella del Calvario; quella
del sito ove fu trovata la croce. Quest'ultima è chia-
mata anche s. Constantinus. Nel ruolo però dei cu-
stodi, oltre quelli di cotesti tre santuarii, ve n'è un
quarto deputalo ad calicem domini. Tutto ciò a ma-
raviglia concorda colle notizie dateci da Arculfo nel
secolo VII circa lo stato di sì venerandi santuarii

(1) Epiphanius inori. 1. c. p. 7. Il testo di lui in questo passo è
mutilo, ma rimangono intere le voci (3«S^/Sia svrà.

(2) INella pergamena è scritto in sca Idem: la seconda voce però e
quasi invisibile. Inoltre la cifra XXXVI111 nella lin. 56 è quasi al tutto
svanita, ed a mala pena ho potuto discernerla; della seguente cifra XXXV
l'ultima figura (V) è incerta e potrebbe anche ad essa essere stata aggiunta
qualche unità, ora divenuta invisibile; e similmente alle cifre XXXVIII,
XXV'UI delle linee 57, 59 dubito che sicno da aggiungere una unità por
ciascuna, cioè XXXVI11I, XXV1III.

dopo distrutta dai Persiani la basilica costantiniana.
Il santo sepolcro fu da Costantino rinchiuso dentro
un monumento circolare; e non so con quanta ra-
gione se ne sia voluto vedere l'esatto disegno in
un bellissimo avorio del secolo in circa quinto con-
servato in Monaco (1). Quivi sorge il monumento
circolare sopra un imbasamenlo quadrato ; e parmi
libera reminiscenza, se non fantasia, dell'artista piut-
tosto che vera delineazione dell'edificio costantinia-
no. Il nobilissimo cenotafio fu dal gran principe di-
sposto nel luogo, ove nelle basiliche cristiane suole
essere 1' altare; e la basilica egli fe' costruire gigan-
tesca e magnifica con atrio dinanzi pari a tanta e sì
adorna mole. Dentro la basilica fu compreso il Cal-
vario; nell'atrio cadde il sito dell' invenzione della
croce, ed ivi la croce medesima in un oratorio
fu collocata. Tutto ciò è dimostrato nella nuova ma
salda e sagacissima restituzione del de Vogué. Di-
slrutta la grande basilica dagli infedeli, i santuarii del
Golgota furono in separati ma contigui edifici alla me-
glio rinchiusi. Arculfo ne annovera quattro; la rotonda
del s. sepolcro; la chiesa della Vergine ove fu posta
la pietra sulla quale sedette l'angelo: la basilica del
del Golgota: quella dell'invenzione della croce. Que-
st'ultima da lui e dai seguenti topografi è special-
mente attribuita a Costantino ; e tra essa ed il Cal-
vario Arculfo addite, un'essedra, ove era conservato
il calice dell'ultima cena. Ed anco il pellegrino di
Piacenza, quando la basilica di Costantino era intatta,
vide in essa calicem onychinum , quem benedixit do-
mims in coena. Il nostro relatore carlovingico tace
soltanto della cappella dell'angolo dedicata alla Ver-
gine: nel rimanente concorda esattamente con le pre-
dette notizie; e alla basilica dell'invenzione della croce
dà il nome s. Constantinus. Così i contemporanei e
connazionali di lui monaci Franchi del monte Oliveto
nella sopra citata lettera al papa Leone III parlando
dei luoghi santi del Golgota, scrissero: posthaec ipse
archidiaconus IN S. CONSTANTfNO una nobiscum
ascendit in pergo (2). Io credo che l'oratorio da Costan-
tino eretto nell'atrio della basilica ad onore del santo
legno meno degli altri edifici abbia sofferto dalle mani
dei Persiani; talché potè serbare la forma ed il nome di
martyrium costantiniano. L'importanza di quell'edificio
sarà dimostrata dal eh. sig. Francesco Angelini, che
in una sua dissertazione non ancora divulgata prova
con buoni argomenti, averne fatta espressa menzione
lo storico Eusebio.

Lin. 63-65. Chiudeva la relazione il computo delle
spese per il mantenimento del clero, per le riparazioni
alle chiese, per il tributo ai Saraceni e per altri capi,
che non posso dichiarare, essendo perita la scrittura.
Nò anco posso definire se la linea 65 era 1' ultima
della pagina.

(1) MUtheìlungen der E. K. central-commission zur erfjrschunrj
der Baudenhmale, Wieu 1862 p. 87.

(2) Lequien, Diss. Damasc. 1. c. p. VII",

klFOSRAFM SALVICCCI
 
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