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Bullettino di archeologia cristiana — 3.Ser. 3.1878

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Pergamena epigrafica entro un reliquiario dei tempi di Carlo Magno in Aquisgrana
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https://doi.org/10.11588/diglit.18565#0163
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BULLETT1N0

testé in Spoleto la contenenza dell'urna del santo Spes, nulla vi si è
rinvenuto : e viceversa esaminate anatomicamente in Aquisgrana
le ossa congiunte alla predetta pergamena, sono state ravvisate
tutte d'un medesimo scheletro virile di età adulta.

Ma il pregio archeologico della scoperta è principalmente
nella pergamena, pittacium; che ci mostra chiuso insieme alle re-
liquie un esemplare dell' epigrafe primitiva dell' originale sepol-
cro. Insieme a quell'epigrafe ne fu trascritta anche un'altra oggi
perduta; della quale poi ragioneremo. E chi prese copia dell'epitafio
di Spes, mentre se ne estraevano dall'urna le ossa, ebbe cura
di riprodurne esattissimamente le sigle e gli idiotismi della scrit-
tura. Si confronti la pergamena col disegno della pietra origi-
nale nella tav. VII del Bull. 1871; e si vedrà, che tranne la
divisione delle linee, la quale fu negletta, nel rimanente la copia
fatta circa il secolo nono è irreprensibile. E 1' errore del dit-
tongo ae nel vocabolo aepìscopi è anch' esso conforme alla vera
scrittura della pietra. Questa scoperta è autentica testimonianza
e di fatto positivo circa la verità di quello, che per indizi e
quasi divinando già dissi della cura di conservare al proprio posto
e di trascrivere le antiche epigrafi adoperata da coloro, che nel
secolo ottavo aprirono gli avelli dei santi e ne asportarono le
reliquie '. Ecco sull'arca sepolcrale di Spes, che ora apprendiamo
essere stata aperta e vuotata ai tempi di Carlo Magno, vediamo
riposta al proprio luogo la pietra del coperchio coli' epitafio ; ed
a prova evidente dell' attenzione a quei tempi prestata alla me-
moria epigrafica, ne rinveniamo in Aquisgrana la copia fedele
trattarla chi asportò le reliquie e con esse la depose entro l'ebur-
nea teca. L'esempio è eloquente: e, ponendolo a confronto coi
codici delle sillogi epigrafiche e cogli altri documenti dello studio
delle antiche iscrizioni ai tempi di Carlo Magno e di Alcuino, non
può essere stimato caso singolare ed eccezionale.

1 V. Bull. 1876 p. 126 c segg.
 
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