rifugiatasi all'immagine di Pallade, Menelao MENE-
AEHS che perseguitandola si fa cader dalle mani la
spada. Tra lui e la fuggitiva è Venere A$POAITH
e di più l'Amore volando verso 1' eroe gli presenta nna
corona, o piuttosto un monile. Dall' altra parte di Elena
è la Dea della Persuasione HEI&Q., che tiene in
mano un ramo con fiori. Questo vaso, sul quale veg-
gasi il sig. Jahn [Peitho die Goettin der Veberr. p.
22), molto importante riesce, non solo per la presenza
di Venere, di Pilho, e dell'Amore, ma ancora perchè
ci offre una particolare scena per la quale Elena corre
al Palladio come alla sua salvezza, scena tratta per av-
ventura dal fatto di Cassandra inseguita da Ajace, del
quale molti monumenti rimangono ; ma non è qui il
luogo di parlarne.
Per la narrazione di Q. Smirneo , che i due monu-
menti sopra accennati dimostrano esser tratta da più
antiche narrazioni , pensò forse il Mùller che non si
rappresenti Menelao che afferra per la chioma la con-
sorte in una scena della tavola iliaca {de cyclo epico
p. 171) » come avea pensato il Tychsen (proleg. in
Q. Smini. p.LXXIV). Ma hene avverte il sig. Schnei-
dewin che alla rappresentazione della tavola iliaca fa bel
riscontro il verso di Euripide [Bel. 116) MaygX«os *w-
Poniamo termine a queste brevi osservazioni col no-
tare che la riconciliazione di Elena è stata pnre rav-
visala in altri monumenti ne' quali riesce troppo dub-
bioso il riconoscerla. Tali sono due specchi etruschi
editi dal cav. Gerhard (elrusk. Spiegel Taf. CC e
CGXVII), i quali furono dal dotto editore riportati
con qualche dubbio a quell'avventura. Tal è pure il
vaso pubblicato dal Passeri {pici, etrtisc. in vasetti.
tav. XXXV e XXXVI), nel quale il sig. Raoul-Ro-
chette riconobbe Menelao che si riconcilia con Elena,
ed Ectiba ovvero Etra che la riprende {mori. inai, p.
340-340* Due altre figure femminili ancora comparisco-
no , una delle quali reca oggetti relativi alla toeletta.
L'aspetto giovanile ed imberbe del preteso Menelao, la
sua posizione relativamente alla figura sedente non
sembrano favorire la spiegazione del sig. Raoul-Ro-
chette ; ma par che richiamino a lult' altro soggetto.
Potrebbe pensarsi ad una scena simile a quella narrata
da Omero 11. V v. 371 e segg., cioè Paride che con-
sola Elena. In fatti il giovine figlio di Priamo col dop-
pio giavellotto par che sia ritornalo dalla battaglia :
egli è privo di elmo, perchè perduto lo avea nella pu-
gna v. 375 e segg. Il movimento di Elena sedente è
come appunto lo descrive il poeta ; e qui si ripete un
confronto all' 6<SSS itàXw jtXi'ywor» , già in altri monu-
menti riconosciuto (vedi questo bulleltino an.IV p.i4<))-
L'Amore che offre ad Elena una tenia è pure assai con-
veniente all' azione. La donna col flabello e la cassetta,
eh'è a sinistra, figura le fantesche che al soprarrivar di
Elena ripresero le loro occupazioni (v.421 e sog.). Delle
due figure che miransi a destra la prima è Venere , la
quale ancor ella concorre a muovere in Elena 1' amor
dello sposo : presso a' suoi piedi è uno scudo, eh'è cer-
tamente lo scudo di Paride ; ed è presso di lei forse per
allusione a ciò eh' era avvenuto ; perciocché ella lo sot-
trasse al nemico v. 381 e segg. Anche al suolo e non
in man della dea è lo specchio , alludendo alla sna me-
tamorfosi in mortale v. 387 segg. L' ultima figura an-
che femminile sedente , ed in animato movimento cre-
dersi può Pilho la compagna di Venere , la quale pur
sedente si mira in altri monumenti, come nel nolo bas-
sorilievo del nostro real museo (real museo borb. Ili
tav. 4o), sul quale veggasi ciò che ha scritto ultima-
mente il eh. sig. prof. Jahn {Peitho die Goettin der
Ueberredung p. 19 e segg.).
La continuazione ne' seguenti numeri.
Giulio Minervini.
Stamperia TRÀMATER — Prezzo di ogni foglio di stampa gr. 6 ; di ogni tavola in rame gr. 17.
Presso l'editore strada sette dolori n.° 26, il sig. Mori salila studii n.° 27, il sig. Raffaele Barone
strada Costantinopoli n. , ed il sig. Raffaele Rondinelli largo S. Ferdinando n. 3.
AEHS che perseguitandola si fa cader dalle mani la
spada. Tra lui e la fuggitiva è Venere A$POAITH
e di più l'Amore volando verso 1' eroe gli presenta nna
corona, o piuttosto un monile. Dall' altra parte di Elena
è la Dea della Persuasione HEI&Q., che tiene in
mano un ramo con fiori. Questo vaso, sul quale veg-
gasi il sig. Jahn [Peitho die Goettin der Veberr. p.
22), molto importante riesce, non solo per la presenza
di Venere, di Pilho, e dell'Amore, ma ancora perchè
ci offre una particolare scena per la quale Elena corre
al Palladio come alla sua salvezza, scena tratta per av-
ventura dal fatto di Cassandra inseguita da Ajace, del
quale molti monumenti rimangono ; ma non è qui il
luogo di parlarne.
Per la narrazione di Q. Smirneo , che i due monu-
menti sopra accennati dimostrano esser tratta da più
antiche narrazioni , pensò forse il Mùller che non si
rappresenti Menelao che afferra per la chioma la con-
sorte in una scena della tavola iliaca {de cyclo epico
p. 171) » come avea pensato il Tychsen (proleg. in
Q. Smini. p.LXXIV). Ma hene avverte il sig. Schnei-
dewin che alla rappresentazione della tavola iliaca fa bel
riscontro il verso di Euripide [Bel. 116) MaygX«os *w-
Poniamo termine a queste brevi osservazioni col no-
tare che la riconciliazione di Elena è stata pnre rav-
visala in altri monumenti ne' quali riesce troppo dub-
bioso il riconoscerla. Tali sono due specchi etruschi
editi dal cav. Gerhard (elrusk. Spiegel Taf. CC e
CGXVII), i quali furono dal dotto editore riportati
con qualche dubbio a quell'avventura. Tal è pure il
vaso pubblicato dal Passeri {pici, etrtisc. in vasetti.
tav. XXXV e XXXVI), nel quale il sig. Raoul-Ro-
chette riconobbe Menelao che si riconcilia con Elena,
ed Ectiba ovvero Etra che la riprende {mori. inai, p.
340-340* Due altre figure femminili ancora comparisco-
no , una delle quali reca oggetti relativi alla toeletta.
L'aspetto giovanile ed imberbe del preteso Menelao, la
sua posizione relativamente alla figura sedente non
sembrano favorire la spiegazione del sig. Raoul-Ro-
chette ; ma par che richiamino a lult' altro soggetto.
Potrebbe pensarsi ad una scena simile a quella narrata
da Omero 11. V v. 371 e segg., cioè Paride che con-
sola Elena. In fatti il giovine figlio di Priamo col dop-
pio giavellotto par che sia ritornalo dalla battaglia :
egli è privo di elmo, perchè perduto lo avea nella pu-
gna v. 375 e segg. Il movimento di Elena sedente è
come appunto lo descrive il poeta ; e qui si ripete un
confronto all' 6<SSS itàXw jtXi'ywor» , già in altri monu-
menti riconosciuto (vedi questo bulleltino an.IV p.i4<))-
L'Amore che offre ad Elena una tenia è pure assai con-
veniente all' azione. La donna col flabello e la cassetta,
eh'è a sinistra, figura le fantesche che al soprarrivar di
Elena ripresero le loro occupazioni (v.421 e sog.). Delle
due figure che miransi a destra la prima è Venere , la
quale ancor ella concorre a muovere in Elena 1' amor
dello sposo : presso a' suoi piedi è uno scudo, eh'è cer-
tamente lo scudo di Paride ; ed è presso di lei forse per
allusione a ciò eh' era avvenuto ; perciocché ella lo sot-
trasse al nemico v. 381 e segg. Anche al suolo e non
in man della dea è lo specchio , alludendo alla sna me-
tamorfosi in mortale v. 387 segg. L' ultima figura an-
che femminile sedente , ed in animato movimento cre-
dersi può Pilho la compagna di Venere , la quale pur
sedente si mira in altri monumenti, come nel nolo bas-
sorilievo del nostro real museo (real museo borb. Ili
tav. 4o), sul quale veggasi ciò che ha scritto ultima-
mente il eh. sig. prof. Jahn {Peitho die Goettin der
Ueberredung p. 19 e segg.).
La continuazione ne' seguenti numeri.
Giulio Minervini.
Stamperia TRÀMATER — Prezzo di ogni foglio di stampa gr. 6 ; di ogni tavola in rame gr. 17.
Presso l'editore strada sette dolori n.° 26, il sig. Mori salila studii n.° 27, il sig. Raffaele Barone
strada Costantinopoli n. , ed il sig. Raffaele Rondinelli largo S. Ferdinando n. 3.