DOI Heft:
Nr. 89 (1. Novembre 1847)
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.12310#0003
BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO.
N.° LXXXIX (i dell'anno VI) — i Novembre iS^-
Gif articoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell' editore cav. Francesco M. Avellino.
Descrizione degli scavi di Pompei ne primi dieci mesi dell' anno 1841/-
Descrizione degli scavi dì Pompei nèprimi dieci
mesi dell anno j84j.
Il principale risullamento di questi scavi è slato la
scoverla di una casa messa alla sinistra della grande
strada che da quella , la quale costeggiando il tempio
della Fortuna Augusta va alla porta di Nola, volgendosi
a destra discende verso i teatri ed il tempio d'Iside. Lo
scavo di questa strada comincialo nell'anno i84-3 (vedi
l'anno II di questo ballettino pag. i) non è ancora com-
piuto. Già descrivemmo nel nostro anno V pag.33 e seg.
le belle pitture che ravvisaronsi nelle pareti , che poi si
è conosciuto essere quelle dell' androne di questa casa
medesima, delle quali 1' una mostra un quadro, sventu-
ratamente per metà perduto, di Cerere con doppia face
ed altre figure, e l'altra mostra l'importante figura d'Ali
poggiato sulla ninfa Sangarilidc. Questi due dipinti po-
teano far già presagire I* importanza di quelli che conte-
ner dovea l'interna parte dell' abitazione , e questi pre-
sagii sono stati pienamente verificati , come potrà cono-
scersi dalla descrizione che qui diamo dell' edificio sco-
verto nel 18Ì7.
Questo nostro lavoro è stato preceduto da una dotta
notizia che fin dallo scorso giugno il eh. nostro collega
ed amico sig. cav. Panofka, che dimorava allora in Na-
poli , die della scoverta di questa casa pompejana al-
l'altro non men chiaro nostro collega sig. dott. Braun ,
e che fu pubblicata nel numero VIII del bullonino di
corrispondenza archeologica del 184-7• La maniera
oltremodo gentile, colla quale questo illustre archeolo-
go annunciar volle fin d'allora la descrizione di que-
sto stesso edificio, che già preparavamo pel nostro bui-
lettino , e che ora pubblichiamo , ci dà coraggio a
sottoporre con libertà precisamente al di lui giudizio,
ed a qiiello di tutti i dotti archeologi , le nostre os-
anno fi.
servazioni, e qualche nostra opinione , dell' esattezza
e del merito delle quali cose desideriamo poi che si
porti pur liberamente sentenza con quella critica esatta
e giudiziosa, senza della quale manca all' archeologica
scienza qualunque pregio.
Diremo quindi fin dal cominciamento di questa no-
tizia , che parci non essersi dal sig. cav. Panoflia ac-
cordata sufficiente attenzione alle indicate due pitture
messe nell'androne di questa casa, delle quali non
rammentò nè pure esaltamente le descrizioni e la spie-
gazione per noi già datane nel luogo pocanzi citato,
e dicendole messe in imo stretto corridoio nel pro-
thyron di questo edificio , vide nell' una un ragazzi
con lunga Jìaccola accesa marciando innanzi ad
un uomo, il quale si appoggia sulle spalle di una
suonalrice di flauti, coronata dì edera. E soggiun-
se che questa scena si spiegherebbe facilmente per
un ritorno da allegro banchetto , se il quadro a rim-
petto, mancante della parlo superiore, e rappresentante
Dna donna con due faci accese ed abbassate in faccia
ad altre due, non suggerisse l'idea della pronuba in
faccia alla sposa e della paranymphos , costringen-
doci cosi a riconoscere nel quadretto a rimpetto lo spo-
so coli'Imeneo munito della facella. Se l'illustre archeo-
logo avesse messo mente al pileo frigio, di cui covresi
la lesta di questo da lui detto sposo, e che è di quella
particolar forma , che ad Ali si dà ne' monumenti, ed
anche al resto del di lui vestito, manifestamente nè gre-
co, nè romano, ma asiatico, non credo che avrebbe po-
tuto esitare a ravvisare il soggetto di Ali e di Sangari-
tide in questo dipinto, tanto importante, quanto nuovo
in archeologia, nè prenderlo per un soggetto tratto dalla
vita comune. Nè poi sappiamo intendere come questo
sposo potea rappresentarsi appoggiandosi con tanto ab-
bandono e passione sulla sonatrice , mentre il creduto
1
N.° LXXXIX (i dell'anno VI) — i Novembre iS^-
Gif articoli, che non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell' editore cav. Francesco M. Avellino.
Descrizione degli scavi di Pompei ne primi dieci mesi dell' anno 1841/-
Descrizione degli scavi dì Pompei nèprimi dieci
mesi dell anno j84j.
Il principale risullamento di questi scavi è slato la
scoverla di una casa messa alla sinistra della grande
strada che da quella , la quale costeggiando il tempio
della Fortuna Augusta va alla porta di Nola, volgendosi
a destra discende verso i teatri ed il tempio d'Iside. Lo
scavo di questa strada comincialo nell'anno i84-3 (vedi
l'anno II di questo ballettino pag. i) non è ancora com-
piuto. Già descrivemmo nel nostro anno V pag.33 e seg.
le belle pitture che ravvisaronsi nelle pareti , che poi si
è conosciuto essere quelle dell' androne di questa casa
medesima, delle quali 1' una mostra un quadro, sventu-
ratamente per metà perduto, di Cerere con doppia face
ed altre figure, e l'altra mostra l'importante figura d'Ali
poggiato sulla ninfa Sangarilidc. Questi due dipinti po-
teano far già presagire I* importanza di quelli che conte-
ner dovea l'interna parte dell' abitazione , e questi pre-
sagii sono stati pienamente verificati , come potrà cono-
scersi dalla descrizione che qui diamo dell' edificio sco-
verto nel 18Ì7.
Questo nostro lavoro è stato preceduto da una dotta
notizia che fin dallo scorso giugno il eh. nostro collega
ed amico sig. cav. Panofka, che dimorava allora in Na-
poli , die della scoverta di questa casa pompejana al-
l'altro non men chiaro nostro collega sig. dott. Braun ,
e che fu pubblicata nel numero VIII del bullonino di
corrispondenza archeologica del 184-7• La maniera
oltremodo gentile, colla quale questo illustre archeolo-
go annunciar volle fin d'allora la descrizione di que-
sto stesso edificio, che già preparavamo pel nostro bui-
lettino , e che ora pubblichiamo , ci dà coraggio a
sottoporre con libertà precisamente al di lui giudizio,
ed a qiiello di tutti i dotti archeologi , le nostre os-
anno fi.
servazioni, e qualche nostra opinione , dell' esattezza
e del merito delle quali cose desideriamo poi che si
porti pur liberamente sentenza con quella critica esatta
e giudiziosa, senza della quale manca all' archeologica
scienza qualunque pregio.
Diremo quindi fin dal cominciamento di questa no-
tizia , che parci non essersi dal sig. cav. Panoflia ac-
cordata sufficiente attenzione alle indicate due pitture
messe nell'androne di questa casa, delle quali non
rammentò nè pure esaltamente le descrizioni e la spie-
gazione per noi già datane nel luogo pocanzi citato,
e dicendole messe in imo stretto corridoio nel pro-
thyron di questo edificio , vide nell' una un ragazzi
con lunga Jìaccola accesa marciando innanzi ad
un uomo, il quale si appoggia sulle spalle di una
suonalrice di flauti, coronata dì edera. E soggiun-
se che questa scena si spiegherebbe facilmente per
un ritorno da allegro banchetto , se il quadro a rim-
petto, mancante della parlo superiore, e rappresentante
Dna donna con due faci accese ed abbassate in faccia
ad altre due, non suggerisse l'idea della pronuba in
faccia alla sposa e della paranymphos , costringen-
doci cosi a riconoscere nel quadretto a rimpetto lo spo-
so coli'Imeneo munito della facella. Se l'illustre archeo-
logo avesse messo mente al pileo frigio, di cui covresi
la lesta di questo da lui detto sposo, e che è di quella
particolar forma , che ad Ali si dà ne' monumenti, ed
anche al resto del di lui vestito, manifestamente nè gre-
co, nè romano, ma asiatico, non credo che avrebbe po-
tuto esitare a ravvisare il soggetto di Ali e di Sangari-
tide in questo dipinto, tanto importante, quanto nuovo
in archeologia, nè prenderlo per un soggetto tratto dalla
vita comune. Nè poi sappiamo intendere come questo
sposo potea rappresentarsi appoggiandosi con tanto ab-
bandono e passione sulla sonatrice , mentre il creduto
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