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192 -

Ossi amichi — Pietra incisa del sig. duca
de Luynes.

In un sepolcro cumano di romana costruzione fu-
rono rinvenuti gli oggetti da noi pubblicati, della gran-
dezza degli originali, ne' numeri 3, 6, 7, 8, 9 della
nostra tavola Vili. Il n. 6 comprende tre pietruzze
emisferiche di tre differenti colori, cioè bianco, rosso,
e nero; i rimanenti numeri ritraggono oggetti di osso.
Tutte le accennate cose erano collocate sopra una fa-
scia di tufo sporgente circa un palmo da'muri interni
della tomba. Delle pietruzze emisferiche eravi un certo
numero in ognuno de'tre indicati colori: tutti gli al-
tri oggetti di osso erano unici, se n' eccettui il n. 3,
che per ben tre volte si ripeteva. Vedevansi poi nello
stesso sito due dadi da giuoco (tali) , ed una rettan-
golare laminetla di osso rotta in varii punti, che non
abbiamo giudicato opportuno di pubblicare. Potreb-
be credersi con molta probabiliìà che i pezzi di osso
3, 7, 8 insieme con la laminetta ultimamente accen-
nata costituissero una piccola cassetta destinata a con-
tenere oggetti di poca mole : della quale i n. 7 ed 8
sarebbero i due laterali in parte consumati dal tempo,
la rettangolare laminetta il fondo, e la immaginetta
del n. 3 varrebbe ad ornare e rinforzare i quattro an-
goli del cassetlino, unendosi poi tutti i pezzi a formar
quell' arnese mercè fogliette di legno, che dal tempo
e dalla umidità furono per fella mente distrutte. La con-
formazione dei pezzi simili al n. 3 sembra prestarsi
ad una tal conghiettura ; giacché veggonsi internamente
forati, e nella parte posteriore evvi un incavo prati-
calo probabilmente ad oggetto di collegarli fra loro,
e co' lati della cassetta per mezzo di aslicciuole di le-
gno. A questa idea conduce l'altro simiglianle pezzo
di meno accurato lavoro da noi riportato sotto il uum.
4 , e che è stato egualmente rinvenuto con altri tre
della stessa forma e della stessa grandezza in altra
tomba romana della medesima località. Riscontran-
dosi dunque il numero di quattro eguali figurine in-
sieme ritrovate, può desumersene una dimostrazione
del probabile uso di esse , cioè di aver servito per
ornamento a quattro angoli di una cassetta, non con-
servata dopo il correr di secoli, perchè di più fr agile
materia. Non voglio intanto mancar di avvertire che
simili pezzi si ritrovarono in altre tombe romane di
Cuma ; ed uno se rie vede pubblicalo dal eh. Fio-
relli [mali, cumani tav. 11. n. C). Le pietruzze emi-
sferiche di differenti colori , che veggo pur dallo

stesso Fiorelli pubblicate (tav. cit. num. 8), e che in
gran numero ancora vennero fuori da altri sepolcri,
a me pare siano da riputarsi inservienti al giuoco de'
calcali o latruncidi; alla quale idea conduce altresì la
differenza dei colori, che trovasi notata dagli antichi
(Pollux on. lib. IX. eap. 7. Ovid. Trist. II, 477).
Così Marziale (lib. XIV ep. 17): Calcidus hic gemino
discolor hoste perii : e non altrimenti si legge nel poe-
metto in lode di Pisone v. 182: Ut niveus nigros,nunc
et niger alliget albos. Sidonio Apollinare ricorda labu-
lam calculis stralam bicoloribus (eptsf,VIII,12); ed è
anche rammentato il hianeo ed il rosso: Decertanlque
Stmul candidus alque rubeus (Anth. lat. Ili, 76); ed
allroxe: Namque ade aeguali concurril russeus ct/6o(ibid.
ep. 78: vedi il Wernsdorf al v. 182 del poemetto in
lode di Pisone nel voi. Hip'. 258 de'poctae lat. minor.
ediz. di Lemaire, e l'excursus IV. nel medesimo voi.
Ili p. 284 e segg. ). Questa mia conghiettura trovasi
appoggiala dalla circostanza che questi da me creduti
latrunculi erano riuniti a'dadi o tali, e quindi mostra-
vansi di analoga destinazione. Nè ci sembra da omet-
tere che l'oggetto riportato sotto il n. 9 , e rinvenu-
to con gli altri inservienti a giuochi, mi pareva po-
tersi riferire a quel vallo, di cui è menzione nel citato
poemetto in lode di Pisone, v. 90 e segg.
.... hic ad majora movetur,
Ut citus et fracta prorumpat in agmina mandra,
Clausaque dcjecto populalur moenia vallo.
Non saprei giudicare quai movimenti si additassero dal
latino poeta; ma certamente questo vallo da lui ricor-
dato fa interessante confronto coll'osso cumano, perti-
nente adungiuoeo, che si mostra appunto conformato
a foggia di merli, o vogliam dire di vallo. Può credersi
probabilmente che il cassettino fosse destinato a con-
servare gli oggetti da giuocare,dir voglio i dadi e le pie-
truzze. Con questa occasione venendoci fatto di osser-
vare una graziosa incisione in ametista presso il eh. sig.
duca de Luynes rappresentante due giuocatori ad un
tavoliere (abacus, tabula lusoria), ottenemmo dalla sua
cortesia il permesso di pubblicarla ; ed è appunto
quella che vedesi al n. o della citata Tav. Vili. Lo
spazio mi manca per entrare in una più ampia espo-
sizione delle cose finora toccale, e specialmente per
dare una qualche dilucidazione del pregevole intaglio
del sig. duca di Luynes. Mi è perciò necessario dif-
ferirne la trattazione al secondo anno del bulleltino.

Minerve».

P. Raffaele Garrdcci d.c.d.g.
Giulio Mìneuvim - Editori.

Tipografia di Giuseppe Càtaneo.
 
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