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......LVCCEI. . ,

A

come pure una fìstula di piombo col marchio
M . BENNI . RVFI
Della famiglia Lucceia in Pozzuoli ha parlato lun-
gamente il chiar. signor Gervasio, sostenendo che fu
essa di origine romana, e forse discendente da quel
Gneo Lucceio amico di Bruto, di cui parla Cicerone
[ad Alt. lib. XVI. epist. 5): vedi Gervasio intorno
alla iscr. put. de Luccei nel voi. 7. delle memorie
della reg. acc. Ercol. pag. 233 e segg. 11 Sig. Fio-
relli mette in dubbio la idea dello stesso Sig. Gervasio
che cioè la famiglia dei Luccei da Roma si fosse tras-
ferita in Pozzuoli op. cit. p. 2 45 ; e bene a ragione
si avvisa che fosse piuttosto trapiantata in Cuma, ove
tante memorie de' Luccei or compariscono , e pub-
blici edifizii si trovano da essi costrutti. Il signor Fio-
relli paragona al M. Bennius Rufus del piombo Cu-
mano il M. Bennio, che trovasi insieme con Q. Cecilio
rammentato nel marmo de' Luccei illustrato dal Sig.
Gervacio. Ammettendo molto interessante questo con-
fronto, presento alcune osservazioni,facendone rilevare
la maggiore importanza. È assolutamente impossibile
che il M. Bennio fosse Console suffetto insieme con Q.
Cecilio Metello Cretico Silano nelT anno varroniano
760, e 7 dell'era volgare; imperciocché questo conso-
lato sarebbe in Agosto, mentre nello stesso mese di A-
gosto trovasi nel Calendario Amiternino un altro suf-
fetto , vale a dire Lucilio Longo (Mommsen inscr. r.
neap. lai. n. 5730). Sicché se que'due magistrati fos-
sero Consoli, esser dovrebbero entrambi sufTetti di
un altro anno. Or la scoperta di un M. Bennio Rufo
ne' piombi di Cuma, dà maggiore appoggio al no-
stro sospetto che quel Q. Cecilio , e quel M. Bennio
messi in fronte della iscrizione de'Luccei non fossero
Consoli, ma duumviri. Né riuscirà nuovo il vedere
indicata l'epoca in un municipio da magistrati mu-
nicipali , piuttosto che da' Consoli di Roma. Talvolta
li troviamo insieme co' Consoli, come nella lapida
Capuana di P. Rammio Cresto pubblicata in questo
Ballettino p. 88, ove si ricordano pure gli Edili. Del
resto ha osservato il dottissimo Borghesi che , quan-
tunque di rado, trovasi indicata la data da' duumvi-

ri da' quatuorviri, o da altri magistrati municipali
(v. Furlanetto lapidi del museo di Este pag. 13). Rie-
sce adunque prohabile che il Q. Cecilio, ed il M.
Bennio siano duumviri Cumani, ora principalmente
che uno de' due trova il confronto nel M. Bennio del
piombo di Cuma(l). Sicché ammessa la idea che quo'
magistrati non fossero Consoli, ma duumviri, resta
indubitato che quel marmo de' Luccei proviene da Cu-
ma e non da Pozzuoli (2), e che va ad accrescere le
memorie ora venute alla luce per le ricerche di S. A.
R. il Conte di Siracusa.

Passo alla seconda classica scoperta, la quale ci
presenta una novità finora rimasta senza sufficiente
spiegazione. In un terreno alquanto discosto dal sito
dello scavo sopra descritto, si è fatta ricerca di tom-
be romane. Tralasciando di parlare di poco interes-
santi ritrovamenti, dirò solo di una fra le suddette tom-
be, che ha offerto la novità sopra annunziata. La par-
te superiore di questo sepolcro, quasi tutta di costru-
zione laterizia , si eleva alquanto fra gli altri ; la in-
feriore rimane al di sotto del piano della strada cir-
ca pai. 12 napolitani. Noi ne diamo la descrizione qua-
si colle parole medesime del signor Fiorelli, ch'ebbe
tutto l'agio di esaminarla. Questa cella, di figura ret-
tangolare ed a volta con le interne pareti ricoperte di
semplice intonico bianco ordinario, oltre i solili lo-
culi ed una rozza cornice, sovra cui stavano disposti
diversi unguentarii di argilla , lucerne ed olle ripiene
di ceneri ed ossa, aveva una picciola ed angusta por-
ta fabbricata con grosse tegole, che ne vietavano l'in-
gresso. Inoltre addossati a tre delle pareti stavano a
guisa di triclinio grandi massi di fabbrica , sovra cia-
scuno de'quali era sparsa molta cenere o arena sotti-
lissima , e vi si adagiava un cadavere ; quello a sini-
stra dell'ingresso ne avea però due. Erano nella tom-
ba sei vasetti di vetro colorato , un vasetto cilindrico,
con atramento conservato nel fondo, ed altri oggetti,

(1) Dimostrerò in altra occasione che i nomi segnati su' condot-
ti di piombo non sono riferibili alle officine, ma sibbene a' padro-
ni de'differenti canali di acqua, i cui tronchi percorrevano fondi
di diversi proprietarii. Ecco perchè vi si leggono i nomi de' più
ragguardevoli personaggi, ed anche talvolta degl' imperatori.

(2) Questa è pure la opinione del sig. Mommsen inscr. r. neap.
nell' indice p. <iG2.
 
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