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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 3.1875

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Visconti, Carlo Ludovico: Di alcuni monumenti del culto dolicheno disseppelliti sull'Esquilino
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https://doi.org/10.11588/diglit.10814#0228

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204

DI ALCUNI MONUMENTI DEL CULTO DOLICHENO
DISSEPPELLITI SULL' ESQUILINO.

(Tav. XXI).

Il dissolvimento e la caduta dell' antico politeismo romano,
se fu avventurosa cagione che moltissime genti, abbandonando
le vie dell'errore, s'indirizzassero al salutevole rifugio del cri-
stianesimo, aperse anche il varco a diverse idolatrie dell'Oriente,
che mentre colla mistica e pomposa loro simbolica intendeano
a tranquillar le coscienze, sapeano poi colla pieghevolezza di
loro morale procacciarsi un gran numero di proseliti per tutto
l'orbe romano. Un cosiffatto rivolgimento verso l'idee religiose
e verso i riti dell' Oriente avvenne massimamente circa il tempo
degli Antonini. E se il più diffuso e il più tenace dei nuovi
culti non ha dubbio che fosse quello di Mitra, un altro che
pur di se lasciava non poche tracce nel mondo antico si è quello
del Giove Dolicheno; al quale appartengono i monumenti del-
l' Esquilino che qui divulghiamo, e che prendiamo a dichiarar
brevemente.

II. culto di Giove Dolicheno, che togliea il nome da Doli-
chene, città della Commagene 1 — ond' è che talfiata egli è detto

«

1 Strabo Geogr. XVI p. 749. — Che dalla città di Dolichene prendesse
il nome questo Giove lo attesta Stefano Bizantino; il quale dopo aver ri-
cordato la città di Aoài^tjvtj nella Siria aggiugne: ISvixòv SoXr/aìot; 'Levi;
o't S'sVixwp'Q' SoXi^yìvoì XÉyovrcci (Lib. I, p. 235). Il Giraldo nella sua clas-
sica Bistorta deorum fu il primo a ricordare un Giove Dolicheno serven-
dosi di quel passo di Stefano Bizantino (Syntag. II. Lugd. Batav. 1696 p. 111).
Lagnavasi a ragione il Maffei che dall' opere di quel dottissimo ferrarese
tutti abbiano attinto di continuo, il più delle volte senza neanche citarlo
 
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