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BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
la varia suppellettile dell'ostiense mitreo da me illustrato: cioè,
che probabilmente cotesti oggetti rappresentavano ne' santuari
le così dette insegne de' misteri (signa sacrorum) l. Il capo
bovino di cui si parla conserva sulla fronte le tracce di un perno
servito per assicurarvi un qualche oggetto che dovea compiere
il simbolo. Non è possibile dubitare che tale oggetto avesse ad
essere un' aquila, siccome noi la osserviamo sulla testa del toro
nel gruppo del museo di Vienna *, oltre la gemma e la moneta
da me superiormente allegate.
Ora torniamo alla circostanza topografica poco prima accen-
nata. Noi mostrammo in principio esattamente il sito dove i
nostri marmi furono rinvenuti, cioè, tra la fiancata della chiesa
di S. Eusebio e 1' antico stradone di porta S. Lorenzo. Ora in
quelle vicinanze anche altri monumenti del culto dolicheno fu-
rono scoperti nei passati tempi; e sono due marmi scritti, divulgati
prima dal Fieoroni e poi da vari altri ed ora esistenti nel museo
capitolino. L' uno dei quali contiene una dedicazione a Giove
Dolicheno per la salvezza di Settimio Severo e dell' esercito,
nella quale si parla di un ampliamento fatto al sacrario di
esso nume a spese del dedicante Decimo Giunio Pacato, e del
suo figlio, per cura di Caio Cecilio Rufo, , centurione. L'altro
marmo scoperto nel medesimo sito, ma di data anteriore, parla
di altro ingrandimento apportato al medesimo santuario nell'anno
dell'e. v. 191, durante il regno di Commodo —- il cui nome vi
è cancellato — : e ricorda un tetrastilo, un ninfèo ed un altare,
oltre a diversi donarii, fatti al Dolicheno medesimo da un Caio
Giulio Rufo, centurione della III legione cirenaica, e prima
addetto agli uffici del prefetto dei Vigili: la consecrazione de'
quali monumenti ed oggetti votivi narrasi fatta per mezzo di
Clodio Catullo prefetto dei Vigili, con assistenza del sottopre-
1 Ann. dell' Ist. di G. A. 1864, p. 171.
2 Seidl 1. c. tav. I.
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
la varia suppellettile dell'ostiense mitreo da me illustrato: cioè,
che probabilmente cotesti oggetti rappresentavano ne' santuari
le così dette insegne de' misteri (signa sacrorum) l. Il capo
bovino di cui si parla conserva sulla fronte le tracce di un perno
servito per assicurarvi un qualche oggetto che dovea compiere
il simbolo. Non è possibile dubitare che tale oggetto avesse ad
essere un' aquila, siccome noi la osserviamo sulla testa del toro
nel gruppo del museo di Vienna *, oltre la gemma e la moneta
da me superiormente allegate.
Ora torniamo alla circostanza topografica poco prima accen-
nata. Noi mostrammo in principio esattamente il sito dove i
nostri marmi furono rinvenuti, cioè, tra la fiancata della chiesa
di S. Eusebio e 1' antico stradone di porta S. Lorenzo. Ora in
quelle vicinanze anche altri monumenti del culto dolicheno fu-
rono scoperti nei passati tempi; e sono due marmi scritti, divulgati
prima dal Fieoroni e poi da vari altri ed ora esistenti nel museo
capitolino. L' uno dei quali contiene una dedicazione a Giove
Dolicheno per la salvezza di Settimio Severo e dell' esercito,
nella quale si parla di un ampliamento fatto al sacrario di
esso nume a spese del dedicante Decimo Giunio Pacato, e del
suo figlio, per cura di Caio Cecilio Rufo, , centurione. L'altro
marmo scoperto nel medesimo sito, ma di data anteriore, parla
di altro ingrandimento apportato al medesimo santuario nell'anno
dell'e. v. 191, durante il regno di Commodo —- il cui nome vi
è cancellato — : e ricorda un tetrastilo, un ninfèo ed un altare,
oltre a diversi donarii, fatti al Dolicheno medesimo da un Caio
Giulio Rufo, centurione della III legione cirenaica, e prima
addetto agli uffici del prefetto dei Vigili: la consecrazione de'
quali monumenti ed oggetti votivi narrasi fatta per mezzo di
Clodio Catullo prefetto dei Vigili, con assistenza del sottopre-
1 Ann. dell' Ist. di G. A. 1864, p. 171.
2 Seidl 1. c. tav. I.