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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Recenti scoperte di Roma e del suburbio, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0013

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e del suburbio

questi particolari convengono all'edificio scoperto sotto ed attorno
s. Alessio : osta soltanto la cronologia dei ruderi di opera qua-
drata, che non possono attribuirsi ad epoca posteriore ad Augusto,
mentre il culto del Baal romanizzato è importazione più tarda,
posteriore cioè all'apertura del porto ostiene di Claudio (!).

Può darsi che gli iniziati abbiano acquistata l'area di un edi-
ficio andato in rovina, quale p. e. l'Armilustro (da cui ha preso
nome la strada di s. Sabina (2)). e che l'abbiano ricostruito a modo
loro con muri a cortina simili a quello che forma o formava il fianco
sinistro della chiesa di s. Alessio. Anche negli scavi del Lazza-
retto sono stati ritrovati pezzi di muri laterizi fondati su quelli
di tufa (3). Mi pare dunque che il ritrovamento del Dolocenum dei
cataloghi possa credersi accertato, e che abbia ragione il lodato
Duchesne di scrivere : « pendant que les fidèles contemporains de
saint Augustin se pressaient entre les colonnades (di s. Sabina,
eretta l'anno 425 da Pietro sacerdote illirico), le Dolichenmn
a deux pas de là, voyait s'éteindre ses splenderne. Il devait étre
bien désert, bien envahi par la brousse, quand les Byzantins, au
sixième ou au septième siècle vinrent installer dans ses ruines
une chapelle en l'honneur de saint Boniface » ('). Il Duchesne
ha provato che la leggenda sull'esistenza in questo luogo di un:,
casa di Eufemiano padre di Alessio è apocrifa, e non anteriore
agli ultimi anni del secolo decimo.

È stato detto poc'anzi come sullo strato classico si stenda
uno strato di rovine, che Flaminio Vacca avrebbe chiamate an-
tico-moderne. Comprendono un piano di calce battuta, profondo
soli m. 2,40 sotto il piano del giardino ; alcuni muri a sacco a
scaglie di marmo e di frantumi diversi ; e finalmente una cloaca

(i) Preller, Regionen, p. 202.

(2J Cfr. Fauno, Antichità p. 78; Nardini, VII, 8 ; C. I. L. VI, 802.

(3) In un pezzo di arco a grossi mattoni si leggono, in opera, più
copie del bollo Ci /. L. XV, 1 n. 1214.

(4) L. c. p. 226.
 
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