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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Recenti scoperte di Roma e del suburbio, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0033

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e del suburbio

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famiglia di costui. — Ma quando Simmaco sul principio del se-
colo VI, costruì a più alto livello la sua chiesa di s. Martino,
la casa era già andata in rovina, e mezzo sepolta dalle sue stesse
macerie. Simmaco finì di seppellirla, portando il terrapieno al-
l'altezza del pavimento della chiesa : rimasero soltanto accessibili
le poche stanze del titolo di Silvestro, ma a maniera di cripte
profonde, riceventi la luce dall'alto.

Nello studio della rovina di Roma, di rado mi avvenne di
leggere una pagina più eloquente e chiara di questa; nessuno
ha sconvolti gli strati delle rovine prodotte dalle invasioni
barbariche del secolo V, compiute da Simmaco. Le fratture istesse
delle colonne, prodotte da una spinta o da un urto venuto dall'alto,
la giacitura relativa della parte spezzata e di quella rimasta in
piedi, l'altezza e la natura dello strato di ruderi che ricopriva già
i pavimenti quando caddero le colonne, narrano la rovina dell'edi-
fizio nei più minuti particolari.

Le camere trovate negli ultimi scavi sono due, inclinate di
14° all'asse di s. Martino.

La prima, che si nasconde in parte sotto la navatella orien-
tale della chiesa, è lunga m. 11,80. Sembra, più che una camera,
parte di un atrio, con portico formato da quattro colonne per ciascun
lato del rettangolo. Ne rimaneva una in piedi, di bellissimo fior
di persico, impernata sopra base di marmo : le altre colonne in
frammenti, ed altre basi simili alla precedente stavano colche,
alcune sul piano, alcune sullo strato delle rovine. Sono in tutto
nove pezzi di marmo, cioè tre basi e cinque colonne o parti di
colonne, due di fior di persico, una di alabastro, una di cipol-
lino, una di bigio.

L'ambiente che segue è lungo m. 8,16, largo m. 2,33 ed
ha la fronte, verso oriente, ornata alla serliana, con due belle
colonne di bigio di m. 0,48 di diametro, disposte in modo che
i due intercolunni laterali sono larghi m. 1,35, quello di mezzo
è largo m. 3,67. Le due colonne sono state spezzate di sbieco,
 
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