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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Cantarelli, Luigi: Il vicariato di Roma, [4]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0039

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Il vicariato di Roma

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del quarto secolo, per un momento, la città di Ravenna, e non la
Flaminia, come comunemente si dice, fu annessa alla Emilia ; 'e
questo mutamento nella condizione amministrativa di Ravenna è
più concepibile nella ipotesi nostra secondo la quale sarebbe av-
venuto entro la sfera di uno stesso vicariato, anziché, nella ipotesi
comune, secondo la quale il passaggio di Ravenna sarebbe avvenuto
non solo da provincia a provincia, ma da vicariato a vicariato.
Una obbiezione alla congettura nostra potrebbe ricavarsi dalla
prima apologia contro gli Ariani di sant'Atanasio, pubblicata
fra il 347 e il 350 (Athanas. Opera, Migne XXV, 97), ove, fra
le provincie in cui aveva raccolto adesioni al concilio di Sar-
dica, l'arcivescovo nomina, prima, l'Italia, e poi le regioni
subnrbicarie fra le quali pone il Piceno; ma l'obbiezione a me
pare trascurabile, perchè, nella Storia degli Ariani (ib. XXV,
285), scritta pochi anni dopo, nel 357, essendo enumerate le
stesse provincie e fra le subnrbicarie mancando il Piceno, biso-
gnerebbe ammettere tre mutamenti nella condizione amministra-
tiva della nostra provincia, nel giro di pochissimi anni, ciò che
ritengo assai improbabile. Stabilito, adunque, che la regione Fla-
minia et Picenum dipendeva dal vicarius Italiae, vediamo su
quali argomenti sia fondata l'ipotesi del Mommsen che la vuole
far dipendere, invece, dal vicarius urbi. Il solo argomento è
questo che, in due rescritti imperiali del 364 e 365 (C. Th. IX, 30,
1,3), fra le regioni subnrbicarie, oltre il Piceno, viene annove-
rata anche la Flaminia; ma è facile, a mio avviso, sciogliere la
difficoltà che da questo testo giuridico deriva alla nostra ipotesi.
Difatti, sebbene il Piceno, nei riguardi dell'amministrazione dio-
cesana, formasse tutta una regione, nei riguardi finanziari, deve,
non sappiamo, però, determinarne il tempo preciso, essere stato,
come la Tuscia, diviso in due parti: l'ima, a settentrione dell'Aesis,
chiamata Picenum annonarium, l'altra, a mezzogiorno dello
stesso fiume, detta Picenum suburbicarium. Ora, appunto, la
Flaminia et Picenum è annoverata, nei rescritti del 364 e 365, fra

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