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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Cantarelli, Luigi: Il vicariato di Roma, [6]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0225

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Il vicariato di Roma

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all' Italia e, poi, all'Africa, diocesi dell' impero occidentale ; ma
gli argomenti che il Bocking (Notitia II, 805*) adduce per dimo-
strare l'erroneità di questa ipotesi sono perentorii, e mi pare
inutile il ripeterli, tanto più che la congettura del Gotofredo,
non ha trovato, ch'io sappia, alcun difensore (').

La serie dei presidi che governarono la Sardegna (viri per-
fettissimi, viri clarissimi ed anche viri eminentissimi) la quale,
come è noto, venne occupata dai Vandali, dopo la morte di Valenti-
niano III nel 455 (2), fu compilata dal Gazano (3), prima, in ma-
niera assai imperfetta, « fino al fine delle persecuzioni mosse alla
chiesa dagli imperatori gentili » ; dal Klein, poi, che la conduce
sino al regno di Diocleziano (4). Pochi anni or sono furono scoperte
in Sardegna molte colonne milliarie iscritte, la maggior parte
delle quali vennero ritrovate nel territorio dell'antica Olbia e si
riferiscono all'antica via romana che andava da Cagliari ad Olbia
{Karalibus Olbiam) e le cui traccie hanno principio nel sito ove
sorge, oggi, Terranova Pausania. Queste lapidi milliarie che ci
hanno fatto conoscere i nomi di parecchi governatori della Sardegna
prima e dopo Diocleziano, furono pubblicate, alcune da E. Pais (5)
e dal Vivanet {Notizie degli scavi, 1885, p. 93; 1890, p. 49),
e altre, più numerose, dal Tamponi {Notizie, 1888, p. 535 e seg. ;
1889, p. 257 e seg.). Una riproduzione completa di esse trovasi,

i1) Sulla pretesa diocesi insulare che la Sicilia, la Sardegna e la Corsica,
avrebbero formato, secondo un passo di Claudiano {Carmina, p. 183 Birt.),
cf. B. C. 1893, p. 39 e il Bocking, p. 807 * le cui parole facciamo nostre;
ma certamente quel passo meriterebbe una spiegazione che nello stato delle
nostre fonti non è, peraltro, possibile.

(2) Vict. Vitensis, ffist. persec. Vand. ed. Petschenig p. 7 : post cuius
[Valentiniani] mortem totius Africae amòitum obtinuit [Geisericus], nec
non et insulas maxima* Sardiniam, Siciliani, Corsicam et rei. Cf. Manno,
op. cit. VI, 62.

(3) Storia della Sardegna (Cagliari 1777), I, 141 e sg.

(4) Op. cit, p. 191 e seg.:

(5) Notizie degli Scavi, 1883, p. 148, 429; Bull. ardi. Sardo I (1884),
p. 13 e seg.
 
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