Penteo e le erinni in un rilievo antico
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che Menadi coi serpenti, come sono state interpretate, sembrano
Erinni coi tirsi. Allo anaQaypLÓ: di Penteo poi, non si
accenna chiaramente, e piuttosto sembra che sia rappresentato
l'eroe perseguitato dalle Erinni.
Ora, nell'antichità un mito di Penteo perseguitato dalle
Erinni non è sconosciuto, e ne fanno fede i versi di Vergilio(2):
Eumeniduin veluti démens videt nomimi Pentheus
et solem geminarti et duplicis se intendere Thebas.
e Servio (3) dice che, secondo Urbano, agnina deve intendersi
per agmina serpentium. e cita una tragedia di Pacuvio, della
quale non restano frammenti, in cui era rappresentato Penteo
furente. Il particolare del sole e di Tebe visti a doppio è già
in Euripide (4), ma, per la scena delle Eumenidi. è verosimile
che Vergilio si inspirasse a Pacuvio (5).
Anche nel noto sarcofago di palazzo Giustiniani (6) col mito
di Penteo dilaniato dalle Menadi, si vede una figura che sembra
di Erinni e che il Dilthey (7) ha interpretato come Lyssa, della
quale si ha menzione in Euripide (8) ; ma a proposito di essa
non si può parlare di agmina serpentium che spaventino Penteo,
ed è evidente che il rilievo del Museo delle Terme costituisce
(') Pel mito di Penteo, vd. Fischer, oi>. e voi. cit., c. 1915 segg.
(Rapp).
(3) Verg. Aen. IV, 469 seg.
(3) Serv., ad Aen., loc. cit.
(*) Eurip., Bacch., 918 seg.
(5) Cfr. Ribbeck, Roem. Tragèdie, pag. 281.
(8) Matz-v. Duhn, Ant. Bildw. in Rom, II, n. 2266, pag. 42; ripro-
dotto in Muller-Wieseler, Denkm., II, taf. XXXVII, n. 437, Baumeister,
Denkm., II, pag. 1205, abb. 1397; Bull, com., 1905, tav. III-IV, pag. 38 e
segg. (Rizzo); S. Reinach, Répert. d. reliefs, III. pag. 259, 2 (disegnato
al rovescio, come nelle più vecchie riproduzione li La Erinni o Lyssa è
pure in un frammento di sarcofago nella villa Chigi in Ariccia; Matz-v.
Duhn, op. cit., II, n. 2667, pag. 43; cfr. Bull. d. lnstii., 1870, pag. 170
(Michaelis).
(7) Arch. Zeit., 1874, pag. 82 segg.
(8) Eurip., Bacch,., 977. Sulla personific.zione di Lyssa, vd. Roscher,
Lexikon, II, 2, c. 2213 seg. (Schmirner).
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che Menadi coi serpenti, come sono state interpretate, sembrano
Erinni coi tirsi. Allo anaQaypLÓ: di Penteo poi, non si
accenna chiaramente, e piuttosto sembra che sia rappresentato
l'eroe perseguitato dalle Erinni.
Ora, nell'antichità un mito di Penteo perseguitato dalle
Erinni non è sconosciuto, e ne fanno fede i versi di Vergilio(2):
Eumeniduin veluti démens videt nomimi Pentheus
et solem geminarti et duplicis se intendere Thebas.
e Servio (3) dice che, secondo Urbano, agnina deve intendersi
per agmina serpentium. e cita una tragedia di Pacuvio, della
quale non restano frammenti, in cui era rappresentato Penteo
furente. Il particolare del sole e di Tebe visti a doppio è già
in Euripide (4), ma, per la scena delle Eumenidi. è verosimile
che Vergilio si inspirasse a Pacuvio (5).
Anche nel noto sarcofago di palazzo Giustiniani (6) col mito
di Penteo dilaniato dalle Menadi, si vede una figura che sembra
di Erinni e che il Dilthey (7) ha interpretato come Lyssa, della
quale si ha menzione in Euripide (8) ; ma a proposito di essa
non si può parlare di agmina serpentium che spaventino Penteo,
ed è evidente che il rilievo del Museo delle Terme costituisce
(') Pel mito di Penteo, vd. Fischer, oi>. e voi. cit., c. 1915 segg.
(Rapp).
(3) Verg. Aen. IV, 469 seg.
(3) Serv., ad Aen., loc. cit.
(*) Eurip., Bacch., 918 seg.
(5) Cfr. Ribbeck, Roem. Tragèdie, pag. 281.
(8) Matz-v. Duhn, Ant. Bildw. in Rom, II, n. 2266, pag. 42; ripro-
dotto in Muller-Wieseler, Denkm., II, taf. XXXVII, n. 437, Baumeister,
Denkm., II, pag. 1205, abb. 1397; Bull, com., 1905, tav. III-IV, pag. 38 e
segg. (Rizzo); S. Reinach, Répert. d. reliefs, III. pag. 259, 2 (disegnato
al rovescio, come nelle più vecchie riproduzione li La Erinni o Lyssa è
pure in un frammento di sarcofago nella villa Chigi in Ariccia; Matz-v.
Duhn, op. cit., II, n. 2667, pag. 43; cfr. Bull. d. lnstii., 1870, pag. 170
(Michaelis).
(7) Arch. Zeit., 1874, pag. 82 segg.
(8) Eurip., Bacch,., 977. Sulla personific.zione di Lyssa, vd. Roscher,
Lexikon, II, 2, c. 2213 seg. (Schmirner).
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