Noterelle epigrafiche
171
zione più o meno integra ci è conservata già in altri esemplari
dei Fasti: nei Pinciani cioè per intero, e negli Arvali e nei Val-
lensi in frammento (1). Il tempio di Venere Genitrice era l’edi-
ficio sacro centrale del Foro di Cesare, eretto dal divo Giulio
alla sua celeste progenitrice dopo i trionfi del 46 av. Cr. (!).
La provenienza del frammento è, disgraziatamente, sconosciuta;
sul rovescio della pietra è solo segnata una data: novembre 1899,
epoca forse del travamento o dell’ introduzione in Museo.
4) Umetta cineraria in marmo a pianta quadrangolare,
mancante del coperchio, decorata con un ricco festone pendente
dalle corna di due protomi ovine angolari, al di sotto delle quali,
sempre sugli spigoli, due maschere tragiche con alto oyxog. Fu
fermata all' Ufficio di esportazione, e acquistata per tre lire. Nel
cartello è l’iscrizione:
(*) C. I. L. P, pp. 214, 219, 240.
Ù Jordan-Huelsen, Topographie, I, 2, p. 439; Huelsen, in Strena
flelbigiana., p. 139,
171
zione più o meno integra ci è conservata già in altri esemplari
dei Fasti: nei Pinciani cioè per intero, e negli Arvali e nei Val-
lensi in frammento (1). Il tempio di Venere Genitrice era l’edi-
ficio sacro centrale del Foro di Cesare, eretto dal divo Giulio
alla sua celeste progenitrice dopo i trionfi del 46 av. Cr. (!).
La provenienza del frammento è, disgraziatamente, sconosciuta;
sul rovescio della pietra è solo segnata una data: novembre 1899,
epoca forse del travamento o dell’ introduzione in Museo.
4) Umetta cineraria in marmo a pianta quadrangolare,
mancante del coperchio, decorata con un ricco festone pendente
dalle corna di due protomi ovine angolari, al di sotto delle quali,
sempre sugli spigoli, due maschere tragiche con alto oyxog. Fu
fermata all' Ufficio di esportazione, e acquistata per tre lire. Nel
cartello è l’iscrizione:
(*) C. I. L. P, pp. 214, 219, 240.
Ù Jordan-Huelsen, Topographie, I, 2, p. 439; Huelsen, in Strena
flelbigiana., p. 139,