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Iscrizione votiva inedita eco.
burtine (1). Questo collegio doveva presentare delle caratteristi-
che notevoli nei suoi riti e nelle sue origini se fino daU’anti-
chità era stato oggetto di speciali ricerche che Octavius Heren-
nius aveva conseguite in una opera, oggi perduta, sui Salii
tiburtini.
Com’è noto, in Roma i Salii si suddividevano in due collegi,
\ palatini, probabilmente di origine latina e più antica, creati da
Numa, ed i Salii Agonale, o Agonenses o Collini, forse di origine
sabina e più recente, istituiti da Tulio Ostilio. I Salii si sce-
glievano tra i patrizii e bisognava che fossero flamini o insigniti
di altri sacerdozi o fossero elevati alla pretura o al consolato.
Il primo collegio aveva il santuario sul Palatino, il secondo sul
Quirinale, detto Collina per eccellenza, donde.i loro nomi. Questi
sono i soli Salii a noi noti dalle iscrizioni e dagli scrittori (2). La
Collina prese il nome di mons Quirinalis dal tempio di Quirino
e dal suo culto, cui erano addetti i Salii collini, forse nel se-
colo III a. C. Questa osservazione mostra che a priori potrebbe
perfettamente ammettersi anche la esistenza della denominazione
di salius quirinalis, quantunque ancora sconosciuta; e tale diverso
appellativo apparirà tanto più ammissibile in quanto abbiamo
notizia certa di un ftamen quirinalis (3) e in quanto sappiamo che
i Salii collini avevano anche altri due nomi diversi, cioè Agonales
e Agonenses. Ora una nota di Servio (ad Aen. 8, 285) poco rilevata,
fa, a mio giudizio, luce completa su questo punto e conferma che
veramente ha esistito il nome salius quirinalis : « Duo sunt genera
Saliorum, sicut in saliaribus carminibus invenitur, Collini et
Quirinales a Numa instituti, ab Hostilio vero Pavonii et Pal-
loni instituti ». In questa v’è certamente una strana confusione,
(’) C. I. L. XIV, nn. 3533-3899 passim.
(a) L’ iscrizione Orelli 2246, che ricorda un Salius Martialis, è
falsa.
(SJ Anche la residenza primitiva della tribù dei Titienses aveva nome
quirinalis.
Iscrizione votiva inedita eco.
burtine (1). Questo collegio doveva presentare delle caratteristi-
che notevoli nei suoi riti e nelle sue origini se fino daU’anti-
chità era stato oggetto di speciali ricerche che Octavius Heren-
nius aveva conseguite in una opera, oggi perduta, sui Salii
tiburtini.
Com’è noto, in Roma i Salii si suddividevano in due collegi,
\ palatini, probabilmente di origine latina e più antica, creati da
Numa, ed i Salii Agonale, o Agonenses o Collini, forse di origine
sabina e più recente, istituiti da Tulio Ostilio. I Salii si sce-
glievano tra i patrizii e bisognava che fossero flamini o insigniti
di altri sacerdozi o fossero elevati alla pretura o al consolato.
Il primo collegio aveva il santuario sul Palatino, il secondo sul
Quirinale, detto Collina per eccellenza, donde.i loro nomi. Questi
sono i soli Salii a noi noti dalle iscrizioni e dagli scrittori (2). La
Collina prese il nome di mons Quirinalis dal tempio di Quirino
e dal suo culto, cui erano addetti i Salii collini, forse nel se-
colo III a. C. Questa osservazione mostra che a priori potrebbe
perfettamente ammettersi anche la esistenza della denominazione
di salius quirinalis, quantunque ancora sconosciuta; e tale diverso
appellativo apparirà tanto più ammissibile in quanto abbiamo
notizia certa di un ftamen quirinalis (3) e in quanto sappiamo che
i Salii collini avevano anche altri due nomi diversi, cioè Agonales
e Agonenses. Ora una nota di Servio (ad Aen. 8, 285) poco rilevata,
fa, a mio giudizio, luce completa su questo punto e conferma che
veramente ha esistito il nome salius quirinalis : « Duo sunt genera
Saliorum, sicut in saliaribus carminibus invenitur, Collini et
Quirinales a Numa instituti, ab Hostilio vero Pavonii et Pal-
loni instituti ». In questa v’è certamente una strana confusione,
(’) C. I. L. XIV, nn. 3533-3899 passim.
(a) L’ iscrizione Orelli 2246, che ricorda un Salius Martialis, è
falsa.
(SJ Anche la residenza primitiva della tribù dei Titienses aveva nome
quirinalis.