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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 43.1915

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Schneider Graziosi, Giorgio: Iscrizione votiva inedita del tempo di ercole vincitore in Tivoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.14885#0301

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iscrizione votiva inedita ecc.

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come appare a prima lettura ; tanto più che i Salii palatini non
vi sono neppure ricordati : non vi è poi alcuna prova che abbiano
esistito dei Salii Pavorii (vel Pavonii) et Pallonii, nati torse
dalla falsa interpretazione del passo di Livio I, 27, 7, che di Tulio
Ostilio dice : « Duodecim vovit Salios fanaque Pallori ac Pa-
vori » (1). Prescindendo dunque dal modo come debba sanarsi
criticamente il passo di Servio, questo vale però a farci rite-
nere come veramente esistente, quantunque quasi ignorata, la
denominazione di Salius quirinalis. La nuova iscrizione di Tivoli
ha il pregio di darcene la prima ed unica menzione epigrafica
fino ad oggi conosciuta.
Nelle linee 7 ed 8 della iscrizione è ricordata la adlectio
inter patricios, di cui si è già parlato. Tale privilegio fu con-
cesso dall’ imperatore, il cui nome era indicato nella linea 8.
Il supplemento non è dubbio e si tratta dell’imperatore Claudio:
dai titoli di p(pntifex) m(aximus) p(ater) p(atriae) risulta che
l'imperatore era vivente quando fu scolpita T iscrizione : la quale
resta così datata tra gli anni 41-54. Irregolare ed inusitata -è
l’abbreviazione in patricios per inter patricios, giustificata
dalla strettezza dello spazio disponibile e dal fatto che la linea 7
risultava più lunga delle altre.
Dato il contesto della iscrizione in caso nominativo e la
forma e dimensioni del cippetto, esso non può essere nè sepol-
crale, nè onorario, ma votivo, e doveva stare originariamente nel
celebre santuario locale di Ercole Vincitore, che era assai pros-
simo al luogo ove l’iscrizione è stata scoperta (2). Il cippetto
sorreggeva un dono votivo ovvero un sigillum, cioè una statuetta
in bronzo od argento, rappresentante Ercole Vincitore. È per
questo che nell'ultima linea ho creduto di preferire il supplemento
(’) Mommsen-Marquardt, Manuel des antiquités romaines, voi. XIII, 2
(Le culte chez les Romains), pag. 158 e nota 6 (trad. di G. Humbert).
(a) Questo santuario del Lazio gareggiava in fama e venerazione con
l’altro non meno noto e famoso della Fortuna primigenia a Preneste.

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