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Canina, Luigi
L' antica Etruria marittima: compressa nella dizione pontificia descritta ed illustrata con i monumenti (Text 2) — Rom, 1849

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https://doi.org/10.11588/diglit.3948#0037
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PARTE V. TARQUINIENSI 37

tuttora il luogo descritto ch'era occupato dalla città e dall'arce, e dalle indicate reli-
quie , si è preso a dimostrare in prospettiva l'aspetto più probabile che doveva la
stessa città di Tarquinia presentare nei tempi antichi dalla parte meridionale, che cor-
risponde verso la marina. La via principale, che dalla medesima parte metteva alla
città, è pure nella stessa esposizione prospettica indicata come viene dimostrata dalle
reliquie superstiti. E così pure è delineata in essa tutta la cinta delle mura che s'in-
nalzavano sopra la rupe, come ancora si può conoscere da alcune reliquie esistenti e
dallo scosceso che presentano le rupi stesse.

NECROPOLI. Nella vasta necropoli, che corrisponde sul colle denominato volgar-
mente dei Monterozzi per le reliquie dei moltissimi tumuli eretti sulle stesse tombe
che sussistono, si rinvengono monumenti della maggiore importanza per la conoscenza
delle pratiche tenute dagli antichi tarquiniensi nelle arti. Dei più conservati, che ri-
mangono, ne verrà successivamente data una particolare descrizione prendendoli a con-
siderare con gli altri monumenti più importanti dei tarquiniensi. Pertanto ci limite-
remo a dimostrarne la loro situazione con quanto è esibito nella Tav. LXXVI. Pro-
gredendo da oriente in occidente lungo il colle anzidetto, cioè cominciando da vicino
al luogo in cui esiste la città di Corneto, la prima tomba più conservata, che si rin-
viene, è quella volgarmente denominata Querciola dal nome del fondo in cui esiste,
ed è rinomata per le pitture che contiene nelle quattro sue pareti. Succede quella
detta per Io stesso motivo del fondo Marzi, che è pure importante per le sue pitture
in cui vedesi effigiato un triclinio, onde è che anche col,nome di tomba del Triclinio
si chiama. Segue altra tomba con pitture che si distingue con il nome del Morto per
essere in esse rappresentato un uomo morto; e quindi un'altra succede che viene denomi-
nata degli Stucchi per alcune figure fatte collo stucco, ed ha ancora il suo tumulo. Esiste
poi vicino verso la parte inferiore del colle la grande tomba, spogliata però dei suoi
ornamenti, denominata la Mercareccia con alcune altre conservate solo nel tumulo. Quindi
succede quella detta del Tifone per una figura di tale mostruoso nume, o di Tercenna
per quanto trovasi indicato in una iscrizione latina. Siegue quella ben cognita con il
nome del Cardinale, che fu una delle prime discoperte, e che fu in tal modo distinta
per essersi descritta dal cardinale Garampi negli ultimi anni del passato secolo. Viene
di seguito quella denominata delle Bighe per diverse bighe rappresentate negli impor-
tanti dipinti di giuochi e triclini in essa esistenti. Le altre, che succedono, l'una è detta
del Mare per un dipinto rappresentante il mare, e l'altra del Barone dal nome del
suo scuopritore barone Kestner. Un'altra, che siegue, è denominata delle Porte finte, e
poscia un'altra, che succede, decorata con belle pitture con nomi scritti, è detta delle
Iscrizioni. Altra di recente scoperta è pure detta della Biga per una biga in essa di-
pinta; e similmente altra con pitture di cavalli è denominata dei Cavalli. Anche più
oltre esistono tracce della tomba tra le prime discoperte che si disse del Guerriero per
essersi rinvenute le reliquie di un guerriero con tutta la sua armatura ben conser-
vata. Poi sussistono tante altre tombe, che sono di minore importanza per gli orna-
menti, ma che offrono molti resti assai ben conservati della cinta che serviva a con-
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