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Canina, Luigi
L' antica Etruria marittima: compressa nella dizione pontificia descritta ed illustrata con i monumenti (Text 2) — Rom, 1849

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https://doi.org/10.11588/diglit.3948#0070
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70 ETRURIA MARITTIMA

avere appartenuto evidentemente alla cinta che racchiudeva il Vico-Erbense, che con
qualche maggiore probabilità di quanto era per lavanti determinato, con l'applicazione
di altri luoghi rinomati dagli antichi, si è creduto avere corrisposto nel luogo stesso,
come fu dimostrato tanto in fine della esposizione storica che in quella topografica. La
struttura della stessa reliquia dimostra infatti essere opera più dei tempi romani che
degli etruschi, seppure non è stata ricostruita in tempi anche meno remoti con pietre
tolte da altre opere vetuste; perciocché si vedono esse essere di varia qualità di lavoro ed
ordinate parte sul metodo ben cognito per diverse simili opere dei romani, e parte
senza verun sistema. Però in qualunque modo sia stata costrutta la stessa importan-
te reliquia, serve sempre di valido documento per contestare avere esistito nel luogo
stesso alcuna ragguardevole opera antica. Nella parte superiore della stessa Tavola poi
sono esposti quei sepolcri che si vedono scavati entro la rupe che nell' interno della
città s'innalza a destra della porta detta Faulle. Ma mentre servono gli stessi mo-
numenti a contestare essere stato il luogo occupato dalla città di Viterbo anticamente
abitato da un popolo di non ignobile considerazione, non si può poi determinare alcun
particolare genere di decorazione per le stesse antiche opere; perchè ne sono ora in-
teramente spogliate. Similmente si sono rinvenute spogliate dei principali loro orna-
menti le altre tombe che sono esposte nella parte media della citata Tavola e che esi-
stono alcun poco al di fuori della stessa porta di Viterbo. Presentano poi maggiore
importanza le tombe che sono esposte nella successiva Tav. CI, e che si trovano esi-
stere nelle adiacenze del Riello al di fuori sempre della porta denominata Faulle; per-
ciocché quelle delineate nella parte superiore offrono uno dei pochi esempj di tombe
internamente incavate su di una forma molto acuminata nel modo tenuto nelle più
vetuste opere tanto della Grecia che dell' Italia. Da quelle poi esposte nella parte in-
feriore ne risultano invece esempj di tombe incavate con curvature depresse a guisa
di quanto si soleva fare nei tempi meno remoti.

MONUMENTI SEPOLCRALI ESISTENTI NELLE VICINANZE DI VETRALLA. Per
servire alla dimostrazione di quanto di maggiore importanza si trova esistere nelle
adiacenze di Vetralla, ove si è determinato, nella precedente esposizione topografica,
avere corrisposto l'antico Foro Cassio, si sono esposti nella Tav. CU quattro delle lo-
calità più interressanti che offrono reliquie di tombe scavate nelle rupi che s'innalzano
in quei d'intorni. Si vedono esse composte con tanta varietà di forma in modo da non
poterne determinare alcun sistema. Però da alcune tracce, che esistono della loro de-
corazione esterna, si può stabilire che erano decorate in circa nel modo slesso di quelle
di Norchia e Castel d'Asso. Si trova poi esistere tra le stesse tombe, un esempio di un
tumulo ricavato nel masso a forma rotonda, a guisa di quei moltissimi simili tumuli che
furono fatti semplicemente colla terra, seppure eziandio colla terra non fosse ricoperto il
medesimo masso, come sembra dimostrarlo la maggiore dilatazione del suo imbasamento.
Quindi su tale singolarità nulla può determinarsi con sicurezza, come nulla di ragguar-
devole importanza può aggiungersi alle osservazioni esposte sulle altre tombe in ge-
nerale che si trovano esistere in tutte le altre adiacenze.
 
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