Etyositione
dell’antro
dell'Eter-
nità •
2,2 Imagini de i Dei
La descrittione , & il disegno di questo antro,ò spelonca, chè
la vogliamo d;re , ci mostra , come l’espone il Boccaccio ; che la
Eternità va sopra a tatti i tempi,& perciò ella è di lunge, & inco-
gnita non (blamente a mortali,ma quali ancora a Dei celesti, cioè
a quelle beate anime , che sono sii nei Cieli . Et dal gran seno
manda a la spelonca i tempi, & quelli richiama pur’anco al mede-
limo -, perche in lei hanno hauuto già principio , & riuolgendolì
in se Beili paiono vscire da quella , & ritornare anco alla medest-
ma . Et falli questo tacitamente, perche non ce ne auuedendo
noi, palla il tempo, comedi nascosto . Alla porta,oue stà la Na-
tura , vanno volando molte anime intorno, perche scendono ne i
corpi mortali, d’onde vscendo poi vanno in grembo alla Eterni-
tà,il che tutto si fà per opra della Natura , & perciò ella ftà qui-
uialla porta . Il Vecchio che parte per numero le stelle forsè è
Dio , non perche ei dia vecchio , che in lui non si può dire , che
(ìa termine alcuno di età,ma perche sogliono parlare così gli huo-
mini > che chiamano di molta età quelli etiandio , che non poti-
no morire, ilqualc dando ordine al mouimento delle stelle distin-
gue i tempi. Ma forsè che più proprio sarebbe dire, che il vec-
chio foste il Fato, perche quello s’inchina a Febo , che fì potreb-
be torre per Dio, quando (ì presenta alia spelonca. Altro non;
dice poi il Boccaccio de i Secoli, che sono quiui, come che (ia co»
sa facile ad ogn’vno , & io parimente non ne dirò più , per
venire alla imagine di Saturno , perche lo tolsero gli
antichi pe’l tempo , & del tempo habbiamo
già cominciato a dire ragionando del-
la Eternità. La quale non
ardisco già di de-
li derare a
quella mia fatica , ma prego bene > chi
lo può fare , che voglia
darle vita per qual-
che tempo »
Saturò®"
dell’antro
dell'Eter-
nità •
2,2 Imagini de i Dei
La descrittione , & il disegno di questo antro,ò spelonca, chè
la vogliamo d;re , ci mostra , come l’espone il Boccaccio ; che la
Eternità va sopra a tatti i tempi,& perciò ella è di lunge, & inco-
gnita non (blamente a mortali,ma quali ancora a Dei celesti, cioè
a quelle beate anime , che sono sii nei Cieli . Et dal gran seno
manda a la spelonca i tempi, & quelli richiama pur’anco al mede-
limo -, perche in lei hanno hauuto già principio , & riuolgendolì
in se Beili paiono vscire da quella , & ritornare anco alla medest-
ma . Et falli questo tacitamente, perche non ce ne auuedendo
noi, palla il tempo, comedi nascosto . Alla porta,oue stà la Na-
tura , vanno volando molte anime intorno, perche scendono ne i
corpi mortali, d’onde vscendo poi vanno in grembo alla Eterni-
tà,il che tutto si fà per opra della Natura , & perciò ella ftà qui-
uialla porta . Il Vecchio che parte per numero le stelle forsè è
Dio , non perche ei dia vecchio , che in lui non si può dire , che
(ìa termine alcuno di età,ma perche sogliono parlare così gli huo-
mini > che chiamano di molta età quelli etiandio , che non poti-
no morire, ilqualc dando ordine al mouimento delle stelle distin-
gue i tempi. Ma forsè che più proprio sarebbe dire, che il vec-
chio foste il Fato, perche quello s’inchina a Febo , che fì potreb-
be torre per Dio, quando (ì presenta alia spelonca. Altro non;
dice poi il Boccaccio de i Secoli, che sono quiui, come che (ia co»
sa facile ad ogn’vno , & io parimente non ne dirò più , per
venire alla imagine di Saturno , perche lo tolsero gli
antichi pe’l tempo , & del tempo habbiamo
già cominciato a dire ragionando del-
la Eternità. La quale non
ardisco già di de-
li derare a
quella mia fatica , ma prego bene > chi
lo può fare , che voglia
darle vita per qual-
che tempo »
Saturò®"