De gli Antichi. qj'
cbe verrà in proposiro,disegnando la sua imagine. I Greci lo no-
marono Apollo talhora,che vien detto dt, a, particola priuatiua ,
che lignifica senza , & pollo ché vuol dire molti,ossendo ch’egli è
solo:& taìhora lo nominarono Febo,che tanto tra loro vuol dire ,
qu oto luce,vita,& così l’hanno dimandato anco i Latini, non
gli h olendo dato altro nome nella lingua loro, che Sole , come lo
dimanderò 10 anchora . Quello fecero gli antichi giouine in viso
Lenza barba,onde vo endo l’Alciato ne’suoi Emblemi porre la gio
umezza,dipinte Apo'lo,& Bacco,come che a quelli due più; che a
gli altri,sia tocco di elsete giouani Tempre , onde Tibullo dille ;
Che Bacche foto , e Febo eternamente
Giovani fono, & hanno il capo ornalo
Ambi di bella chioma risplendente^ •
Da che prese il Tiranno di Siracusa Dionisio occasionedi co-
prire con felleuole mortogli Tuoi sacrilegi,quando dalla llatoa d’o¬
ro di Esculapio ne leuò la barba, dicendoche pareua cosa troppo
disdiceuole, che il padre Tosse Lenza barba,& il figliuolo l’hauelTe
così lunga. Perche si legge, che Esculapio nacque di Apollo, cui
fanno vna bella chioma bionda,sì che pare d'oro, & quella mostra
gli risplendenti raggi del Sole.La cui giouinezza ci dà ad intende-
re ,che la virtù sua,& quel calore,che da vita alle cose create,è sem
pre il medesimo,& non muecchia mai, sì che diuenga debole . Il
che pare elsete proprio di tutti gli al tri Dei anchora,che non inuec
chino mai ;onde Homero dilse,che Hebe , la quale voce apprelso
de i Greci viene adire fiore della età,& lignifica la prima lanugine,
che mettono igiouani,minillraua il vino,ò nettare che folle,Se da-
ua bere à tutti gli altri Dei,si come Ganimede à Gioue soto. Per-
eioche quella fu la Dea deila giouentù, adorata parimente da gli
antichi;& la facevano i Romani nel Tempio,che à lei fu dedicato
nel Circo Massìrao da Caio Licinio, votato Ledici anni prima da
Marco Limo il dì, che ruppe l’essercito di Asdrubale, come serine
Liuio,in forma di bellisiìma giouine, con vedi di diuetsi colori, &
con ghirlande di bei fiori in capo,poco differente dalla Dea Pomo
na . Ma chefolsefatta da’Greci non saprei dire : perche Pausania
serine,che nel tempio dedicatole nelpaese di Corinto in certo bo-
schettodi Cipreslì non hebbe quella Deallatoa alcuna,che si mo
strasse,& manco che stelse occulta,per certa ragione misteriosa sila
quale egli non ha però voluto dire,nè io l’hò saputa trouare ferir ta.
da altri
Aleiato .
Tibullo •
Dionisio Ti
ranno .
Apollo sem
pre giouine
Dea (iella
giouenttT
cbe verrà in proposiro,disegnando la sua imagine. I Greci lo no-
marono Apollo talhora,che vien detto dt, a, particola priuatiua ,
che lignifica senza , & pollo ché vuol dire molti,ossendo ch’egli è
solo:& taìhora lo nominarono Febo,che tanto tra loro vuol dire ,
qu oto luce,vita,& così l’hanno dimandato anco i Latini, non
gli h olendo dato altro nome nella lingua loro, che Sole , come lo
dimanderò 10 anchora . Quello fecero gli antichi giouine in viso
Lenza barba,onde vo endo l’Alciato ne’suoi Emblemi porre la gio
umezza,dipinte Apo'lo,& Bacco,come che a quelli due più; che a
gli altri,sia tocco di elsete giouani Tempre , onde Tibullo dille ;
Che Bacche foto , e Febo eternamente
Giovani fono, & hanno il capo ornalo
Ambi di bella chioma risplendente^ •
Da che prese il Tiranno di Siracusa Dionisio occasionedi co-
prire con felleuole mortogli Tuoi sacrilegi,quando dalla llatoa d’o¬
ro di Esculapio ne leuò la barba, dicendoche pareua cosa troppo
disdiceuole, che il padre Tosse Lenza barba,& il figliuolo l’hauelTe
così lunga. Perche si legge, che Esculapio nacque di Apollo, cui
fanno vna bella chioma bionda,sì che pare d'oro, & quella mostra
gli risplendenti raggi del Sole.La cui giouinezza ci dà ad intende-
re ,che la virtù sua,& quel calore,che da vita alle cose create,è sem
pre il medesimo,& non muecchia mai, sì che diuenga debole . Il
che pare elsete proprio di tutti gli al tri Dei anchora,che non inuec
chino mai ;onde Homero dilse,che Hebe , la quale voce apprelso
de i Greci viene adire fiore della età,& lignifica la prima lanugine,
che mettono igiouani,minillraua il vino,ò nettare che folle,Se da-
ua bere à tutti gli altri Dei,si come Ganimede à Gioue soto. Per-
eioche quella fu la Dea deila giouentù, adorata parimente da gli
antichi;& la facevano i Romani nel Tempio,che à lei fu dedicato
nel Circo Massìrao da Caio Licinio, votato Ledici anni prima da
Marco Limo il dì, che ruppe l’essercito di Asdrubale, come serine
Liuio,in forma di bellisiìma giouine, con vedi di diuetsi colori, &
con ghirlande di bei fiori in capo,poco differente dalla Dea Pomo
na . Ma chefolsefatta da’Greci non saprei dire : perche Pausania
serine,che nel tempio dedicatole nelpaese di Corinto in certo bo-
schettodi Cipreslì non hebbe quella Deallatoa alcuna,che si mo
strasse,& manco che stelse occulta,per certa ragione misteriosa sila
quale egli non ha però voluto dire,nè io l’hò saputa trouare ferir ta.
da altri
Aleiato .
Tibullo •
Dionisio Ti
ranno .
Apollo sem
pre giouine
Dea (iella
giouenttT