De gli Antichi. 141
nella il fulmine con ambe le mani» quali che stette pretta a puni-
re lo spergiuro .Comedi cert’acqua ancora racconta Arinote-
le , scriuendo delle cose miracolose del mondo , che era in Cap-
padocia appressò a Tiana Metropoli di quel paese , la qual nel silo
fonte era freddisisima, ma quiui patena bollire ; & se a quella era
menato alcuno , de! quale si dubitasse , che hauelse giurato il salbo,
hauendo colui detta la verità , ella si mostraua quieta, & se ne an- dì
daua con vn corso lento , & piaceuole: ma,se giurato hauelse quel èr-
tale la bugia , così mostraua di adirarli contra di lui , che gonsia- ì^'0,
tosi gli si Janciaua alli piedi, alle mani , & alla saccia ancora,quali
lo volelse punire dello spergiuro,nè lo lalciaua mai insino a tanto,
ch’egli hauelse confettato apertamente il suo peccato,& piangendo
dimandatone perdono , o che ( se pur staua ostinato / quiui diuen-
tatte hidoprico , & rigittatte per bocca gran copia di sangue tutto
corrotto , & guasto ; onde i Greci chiamauano quella l’acqua di
G ione {pergiuro. E t appretto de’Cormthi serine Pausania , che fù
nel tempio di Nettuno vna secreta cella con vn’adito , che andana
sotterra , oue diceuano , che staua Portunno, & chi quiui hauelse
giurato il falso , qualunque ei fotte, non poteua fuggire di etterne
subito punito.Et gli Elei parimente andauauo a giurare all’alta re cerimonia
di Sosipoli loro Dio con riuerenza grande.Non racconta etto Pan di parare-
sania la cerimonia che quiui vsauano; ma dice bene in vn’altro luo
go quella che faceuano ne’tanto celebrati giochi Olimpici , oue
conueniuano personeda ogni banda,chi à correre a piè , chi a fare
correre caualli, chi alla lotta , & chi ad altre cose; perche chi ne ri-
portaua la vittoria era Primato assai; onde bisognaua hauer bea
mente, che non vi si facette inganno alcuno . Et perciò non sola-
mente quelli,che andauano per interuenire in alcuno di etti giuo-
chi , ma i padri loro ancora ,i fratelli , & i maestri, che gli haue-
uano ettercitatti, li quali tutti andàuariò ad accompagnarli, giura»
nano con certe parole solenm sopra gli testicoli di vn porco , che
per questo erano quiui tagliati allhora solenneménte , che non fa-
tebbono fraude alcuna. Et i giuocatori giurauano di piu di ettersi
ettercitati dieci meli continui in quella sorte di giuoco,a che erano
venuti.Et quelli,li quali haueuano da giudicare della vittoria,giura
uano pariméte di non torre dono alcuno da’giuocatori,nè da’suoì
& di non fauorire piu vno,che vn’altro in modo alcuno,& di non
palesare,perche approuattero,ò riproualsero piu questo,che quello.
Et perche questo era quasi in forma di sacrisicio,& ne’sacrificq era.
ro fiume. - —.
nella il fulmine con ambe le mani» quali che stette pretta a puni-
re lo spergiuro .Comedi cert’acqua ancora racconta Arinote-
le , scriuendo delle cose miracolose del mondo , che era in Cap-
padocia appressò a Tiana Metropoli di quel paese , la qual nel silo
fonte era freddisisima, ma quiui patena bollire ; & se a quella era
menato alcuno , de! quale si dubitasse , che hauelse giurato il salbo,
hauendo colui detta la verità , ella si mostraua quieta, & se ne an- dì
daua con vn corso lento , & piaceuole: ma,se giurato hauelse quel èr-
tale la bugia , così mostraua di adirarli contra di lui , che gonsia- ì^'0,
tosi gli si Janciaua alli piedi, alle mani , & alla saccia ancora,quali
lo volelse punire dello spergiuro,nè lo lalciaua mai insino a tanto,
ch’egli hauelse confettato apertamente il suo peccato,& piangendo
dimandatone perdono , o che ( se pur staua ostinato / quiui diuen-
tatte hidoprico , & rigittatte per bocca gran copia di sangue tutto
corrotto , & guasto ; onde i Greci chiamauano quella l’acqua di
G ione {pergiuro. E t appretto de’Cormthi serine Pausania , che fù
nel tempio di Nettuno vna secreta cella con vn’adito , che andana
sotterra , oue diceuano , che staua Portunno, & chi quiui hauelse
giurato il falso , qualunque ei fotte, non poteua fuggire di etterne
subito punito.Et gli Elei parimente andauauo a giurare all’alta re cerimonia
di Sosipoli loro Dio con riuerenza grande.Non racconta etto Pan di parare-
sania la cerimonia che quiui vsauano; ma dice bene in vn’altro luo
go quella che faceuano ne’tanto celebrati giochi Olimpici , oue
conueniuano personeda ogni banda,chi à correre a piè , chi a fare
correre caualli, chi alla lotta , & chi ad altre cose; perche chi ne ri-
portaua la vittoria era Primato assai; onde bisognaua hauer bea
mente, che non vi si facette inganno alcuno . Et perciò non sola-
mente quelli,che andauano per interuenire in alcuno di etti giuo-
chi , ma i padri loro ancora ,i fratelli , & i maestri, che gli haue-
uano ettercitatti, li quali tutti andàuariò ad accompagnarli, giura»
nano con certe parole solenm sopra gli testicoli di vn porco , che
per questo erano quiui tagliati allhora solenneménte , che non fa-
tebbono fraude alcuna. Et i giuocatori giurauano di piu di ettersi
ettercitati dieci meli continui in quella sorte di giuoco,a che erano
venuti.Et quelli,li quali haueuano da giudicare della vittoria,giura
uano pariméte di non torre dono alcuno da’giuocatori,nè da’suoì
& di non fauorire piu vno,che vn’altro in modo alcuno,& di non
palesare,perche approuattero,ò riproualsero piu questo,che quello.
Et perche questo era quasi in forma di sacrisicio,& ne’sacrificq era.
ro fiume. - —.