Snida-
Scure chi A
muti, in
giudi ciò »
Varie tra-
sforma tia-
ni di Gi&*
ne-
&XJ. X lyy
fnbito, lasciata iui la scure,la quale era chiamata poscia in giudicio
da quelli , che erano quiui all’intorno , come che non hauettcro
vitto chi altri hauess’e feritoti Bue, che la scure * Quella vttriza;
come serme Snida , venne da quello, che faccette già in certa fetta
' di Gioue, nella quale vn Bue mangiò le khiacciate, che erano pre-
tte al sacrificio; di che sdegnato vno,che quiui era preserite,paren-
dogli5che quella bestia fotte stata troppo prosontuosa, d.’ede di pi-
glio ad vna scure,& l’vccise,& se ne fuggi via . La scure che retto, 1
fu chiamata in giudicio , & hauendo i giudici vditc le ragioni delle ;
parti,la assollerò; & fu dapoi -ettcruàto di fare ogni anno il mede. ‘
simo . Et non è gran marauiglia , che fotte vna scure chiamata
in giudicio appo gli Athenielì,percioche fra le prime leggi, che fu-
rono loro dare da Dracene, fu,che le cose ancora inanimate, come
riferiseono Paulania , & Snida , quando non sitrouassela perso. <
na , che hauesse fatto il male, fossero condannate in giudicio,ban-
dite,e gittate fuori della città,secódo gli demeriti loro Onde si leg-
ge appretto dc’mcdesimi vna medesima nouella,benché i nomi sia
no dmcrsi,pche Pau lania serine di Theagene, & Suida di Nicone.
Quetti(qualuq; nome che egli hauesse)fu huomo tato valoroso,chc
dalle vittorie hauute in diuetsi luoghi haueua riportato più di quat
trecento corone,& gli fù anco perciò drizzata vna bella fìatoa,al
la quale,poscia che egli fu morto, vno,che era stato sempre inuidi®
so de’faoi honori, andaua la notte , & có vna sferza la batteua ben
bene; & tanto se ne contentaua, come le hauesse offeso Theagene,
ò Nicone ancora viuo. Auéne,chela ttatoa caddeall’improuiso ad
dotto à colui,che la batteua,& l’vccise,ondci figliuoli la chiamaro-
no in giudicio,& tato dittero cétra di lei,che la fecero condànare,co
me colpeuole della morte del padre loro,& fu perciò gittata in ma-
re. Per laqualcosa indi à poco véne vna sienili tà gràde , che guastò
tutto il paese;à che fù rimediato per cósigho dell’oracolo,rimetten
do al luogo tuo la ttatoa gittata in mare , & poi ritrouata da alcuni
pescatori;& le fumo anco poseia dati i diuini honori, &comeNtl
me salutare fu adorata.Dàno le molte fauole ancora,che si leggo-
no di Gioue, argométo di farlo in molti modi;percioche raccerta-
no,che ei si càgiaua souére in diuerse forme p godere de’suoi amo
recome quàdo si mutò in toro biàco per portarsene via Europa, 1 ,
Aquila per rapir Ganimede,& per hauere acho A steria,«in pioggia
d’oro per pattare à Danae; in Cigno per starsi có Leda;! fuoco per
ingannare Egmapn Anfitrione per giacerli con Alcmena in Dia-
Scure chi A
muti, in
giudi ciò »
Varie tra-
sforma tia-
ni di Gi&*
ne-
&XJ. X lyy
fnbito, lasciata iui la scure,la quale era chiamata poscia in giudicio
da quelli , che erano quiui all’intorno , come che non hauettcro
vitto chi altri hauess’e feritoti Bue, che la scure * Quella vttriza;
come serme Snida , venne da quello, che faccette già in certa fetta
' di Gioue, nella quale vn Bue mangiò le khiacciate, che erano pre-
tte al sacrificio; di che sdegnato vno,che quiui era preserite,paren-
dogli5che quella bestia fotte stata troppo prosontuosa, d.’ede di pi-
glio ad vna scure,& l’vccise,& se ne fuggi via . La scure che retto, 1
fu chiamata in giudicio , & hauendo i giudici vditc le ragioni delle ;
parti,la assollerò; & fu dapoi -ettcruàto di fare ogni anno il mede. ‘
simo . Et non è gran marauiglia , che fotte vna scure chiamata
in giudicio appo gli Athenielì,percioche fra le prime leggi, che fu-
rono loro dare da Dracene, fu,che le cose ancora inanimate, come
riferiseono Paulania , & Snida , quando non sitrouassela perso. <
na , che hauesse fatto il male, fossero condannate in giudicio,ban-
dite,e gittate fuori della città,secódo gli demeriti loro Onde si leg-
ge appretto dc’mcdesimi vna medesima nouella,benché i nomi sia
no dmcrsi,pche Pau lania serine di Theagene, & Suida di Nicone.
Quetti(qualuq; nome che egli hauesse)fu huomo tato valoroso,chc
dalle vittorie hauute in diuetsi luoghi haueua riportato più di quat
trecento corone,& gli fù anco perciò drizzata vna bella fìatoa,al
la quale,poscia che egli fu morto, vno,che era stato sempre inuidi®
so de’faoi honori, andaua la notte , & có vna sferza la batteua ben
bene; & tanto se ne contentaua, come le hauesse offeso Theagene,
ò Nicone ancora viuo. Auéne,chela ttatoa caddeall’improuiso ad
dotto à colui,che la batteua,& l’vccise,ondci figliuoli la chiamaro-
no in giudicio,& tato dittero cétra di lei,che la fecero condànare,co
me colpeuole della morte del padre loro,& fu perciò gittata in ma-
re. Per laqualcosa indi à poco véne vna sienili tà gràde , che guastò
tutto il paese;à che fù rimediato per cósigho dell’oracolo,rimetten
do al luogo tuo la ttatoa gittata in mare , & poi ritrouata da alcuni
pescatori;& le fumo anco poseia dati i diuini honori, &comeNtl
me salutare fu adorata.Dàno le molte fauole ancora,che si leggo-
no di Gioue, argométo di farlo in molti modi;percioche raccerta-
no,che ei si càgiaua souére in diuerse forme p godere de’suoi amo
recome quàdo si mutò in toro biàco per portarsene via Europa, 1 ,
Aquila per rapir Ganimede,& per hauere acho A steria,«in pioggia
d’oro per pattare à Danae; in Cigno per starsi có Leda;! fuoco per
ingannare Egmapn Anfitrione per giacerli con Alcmena in Dia-