però ognuno poi a chi gliene dimandi,la ragione, per la quale sia
cosi fatto. Et io in quelle mieimagini hò voluto mostrarenó Colo
come lo faceffero gli antichi,ma renderne le ragioni a neh or a, se-
condo che da’più degni scrittori le hò potuto ritrouare , liquali ra
gionando di Amore in diyerse maniere , & in diuérsi modi l'han-
no considerato, perche hanno vitto ,chediuerse sonde virtù suc.
Donde viene , che hanno detto non edere vn solo Amore , ma
molti, & due principalmente furono posti da Platone, sì come ei
Cupido ce* pose ^ue teneri parimente , L’vna celefte , della quale nacque il
lefte- celeste Cupido, equel-diuino Amore,chesolleua l’animo humano
Ali di A- alla contempla rione di Dio , delle menti separate , che noi ehia-
miamo Angeli, & delle cose del Cielo . Et habita quello ne i Cie-
li , come scriue Filostrato , dicendo che l’Amore celeste , il quale
è vno , le ne Ila in Cielo , & quiui ha cura delle cose celesti, & e
tutto puro, mondo , e sincerissimo, & perciò fallì di corpo gioui-
ne, tutto lucido, e bello, & gli si danno l’ali per inoltrare il riuol-
gimento , qual fanno gli animi humani modi dallo àrnoroso desi-
derioal Cielo , & a quelle cose, che quiui sono ; come fannoezian-
dio quelle pure menti , le quali Sopra i Cielilono ordinate tutte
secondo i gradi loro , che li inalzano quanto più ponno alla villa
di quella beata faccia , che è fonte eterno di tuttala bellezza , la
quale in diuersi modi dalla piu alta parte del Cielo manda i raggi
Puoi ad irritare, e prouocare le cose tutte , percheà lei lì riuolghi-
Sirali dì no> & quelli sono le sacete , e gli acuti tirali, che louente scocca
Amore. Amore. Chi dunque nella imagine di Cupido considerà l’A mo-
Alì di A- re diurno , vede la purità di quello nel lucido corpo di quello . Et
more. per l’ali ( l’officio delle quali è alzare in alto, e portare per l’aria
que’corpi, li quali per loro sletti non si potrebbono leuare di ter-
ra ) vede il solleuamento, che fa Amore degli animi nostrialle di-
Siratidi uine bellezze. Si come per le sacete può comprendere gli raggi del-
Amore. ]a jjU£na lnce, la quale in mille modi ci viene a ferire, perche ci ri-
uoltiamo a lei, & inuaghid della bellezza sua non più {limiamo
le cose di qua giù, che quanto elle ci sono scala da Ialite al Cielo»
come ben ditte Amore di se sletto, quando in vnasua Canzone lo
^rtrarca. chiama il Petrarca in gitidscio.
Ancor > e quefto è quel > che tutto auaisia ,
Da volar (oprati Cielgli banca a date ali
Per le cofe mortali s
Che fin fiala al Fattor chi ben,seltima •
E pea
cosi fatto. Et io in quelle mieimagini hò voluto mostrarenó Colo
come lo faceffero gli antichi,ma renderne le ragioni a neh or a, se-
condo che da’più degni scrittori le hò potuto ritrouare , liquali ra
gionando di Amore in diyerse maniere , & in diuérsi modi l'han-
no considerato, perche hanno vitto ,chediuerse sonde virtù suc.
Donde viene , che hanno detto non edere vn solo Amore , ma
molti, & due principalmente furono posti da Platone, sì come ei
Cupido ce* pose ^ue teneri parimente , L’vna celefte , della quale nacque il
lefte- celeste Cupido, equel-diuino Amore,chesolleua l’animo humano
Ali di A- alla contempla rione di Dio , delle menti separate , che noi ehia-
miamo Angeli, & delle cose del Cielo . Et habita quello ne i Cie-
li , come scriue Filostrato , dicendo che l’Amore celeste , il quale
è vno , le ne Ila in Cielo , & quiui ha cura delle cose celesti, & e
tutto puro, mondo , e sincerissimo, & perciò fallì di corpo gioui-
ne, tutto lucido, e bello, & gli si danno l’ali per inoltrare il riuol-
gimento , qual fanno gli animi humani modi dallo àrnoroso desi-
derioal Cielo , & a quelle cose, che quiui sono ; come fannoezian-
dio quelle pure menti , le quali Sopra i Cielilono ordinate tutte
secondo i gradi loro , che li inalzano quanto più ponno alla villa
di quella beata faccia , che è fonte eterno di tuttala bellezza , la
quale in diuersi modi dalla piu alta parte del Cielo manda i raggi
Puoi ad irritare, e prouocare le cose tutte , percheà lei lì riuolghi-
Sirali dì no> & quelli sono le sacete , e gli acuti tirali, che louente scocca
Amore. Amore. Chi dunque nella imagine di Cupido considerà l’A mo-
Alì di A- re diurno , vede la purità di quello nel lucido corpo di quello . Et
more. per l’ali ( l’officio delle quali è alzare in alto, e portare per l’aria
que’corpi, li quali per loro sletti non si potrebbono leuare di ter-
ra ) vede il solleuamento, che fa Amore degli animi nostrialle di-
Siratidi uine bellezze. Si come per le sacete può comprendere gli raggi del-
Amore. ]a jjU£na lnce, la quale in mille modi ci viene a ferire, perche ci ri-
uoltiamo a lei, & inuaghid della bellezza sua non più {limiamo
le cose di qua giù, che quanto elle ci sono scala da Ialite al Cielo»
come ben ditte Amore di se sletto, quando in vnasua Canzone lo
^rtrarca. chiama il Petrarca in gitidscio.
Ancor > e quefto è quel > che tutto auaisia ,
Da volar (oprati Cielgli banca a date ali
Per le cofe mortali s
Che fin fiala al Fattor chi ben,seltima •
E pea