CAPITOLO TREDICESIMO
GIONA
V^/uando noi ci mettiamo a considerare atten-
tamente i particolari della storia di Giona, dice
S. Cirillo di Gerusalemme, troviamo in essi assai
grande evidenza di confronto con la istoria evan-
gelica di Cristo (Catech. XIV, 17) : 'E??Ta^oVrai)v
os riftav tyiv yMTÒL ròv 'IgovÒLv oiYfyYìffiv^ 7ToAAiì rrjg
ò/xoiÓTY\TÓg sariv vi svspysict. E veramente: Cristo
medesimo ce ne diede un saggio, allorché affermò
che Giona era suo tipo (Matth. XII, 4o); perocché,
come Giona stette tre giorni e tre notti nel ventre
del mostro marino, così egli starebbe nel cuore
della terra tre giorni e tre notti: "Sloirsp yàp nv
'Icovag sv tv? zoiXla rov z-/irovg rpslg fifxépag zctì
rpslg v6>trctg- ovroog sarai è v'iog rov dvSpamov sv
tv? zapoict TYig yy\g rpslg -hfxspcig kcl\ rpslg vózrag.
Giona quindi divenne simbolo di risurrezione. L'isto-
rica rappresentanza di questo imitator dominicele
mortis et temporis, come a ragione il chiama S. Ilario
{in Ps. LXVIII, ) ), si suole comporre di quattro scene.
La prima è quando è gittato in bocca del pistrice;
la seconda allorché è dal pistrice vomitato sul lido;
la terza quando riposa all'ombra della pergola;
e la quarta dove siede allo scoperto, e non più
all'ombra della cucuzza che si è inaridita. Queste
non si trovano sempre insieme unite, ma spesso
Giona è figurato solo in riposo all'ombra della cu-
cuzza, ed è talvolta, sebbene assai di rado, dipinto
solo quando è gittato al pistrice. Le due ultime
scene trovansi compenetrate allorché Giona siede
sotto la pergola tuttavia coperta di foglie della
pianta: né le due prime si devono altrimenti con-
siderare, se vedesi la nave e il mostro presso al
luogo ove Giona riposa sotto la cucuzza. Notevo-
lissima è la colomba, simbolo della pace, che in
certi marmi si vede scolpita presso di Giona, o
sopra un ramo della pianta che gli fa ombra, in
quella guisa medesima che si vede aggiunta alle
tombe dei trapassati. Dal quale opportuno con-
fronto noi rileviamo che la pace augurata ai fedeli
sulle loro sepolture è l'eterna, che involge la beata
resurrezione.
Giona puppe cadens (Sedul. 1/ 176), sia che sem-
bri gittarsi spontaneo, sia che vedasi esser gittato
dai marinai, è sempre nudo; però di rado esce
vestito dalla bocca del pistrice, e di rado anche
ì)6 —
GIONA
V^/uando noi ci mettiamo a considerare atten-
tamente i particolari della storia di Giona, dice
S. Cirillo di Gerusalemme, troviamo in essi assai
grande evidenza di confronto con la istoria evan-
gelica di Cristo (Catech. XIV, 17) : 'E??Ta^oVrai)v
os riftav tyiv yMTÒL ròv 'IgovÒLv oiYfyYìffiv^ 7ToAAiì rrjg
ò/xoiÓTY\TÓg sariv vi svspysict. E veramente: Cristo
medesimo ce ne diede un saggio, allorché affermò
che Giona era suo tipo (Matth. XII, 4o); perocché,
come Giona stette tre giorni e tre notti nel ventre
del mostro marino, così egli starebbe nel cuore
della terra tre giorni e tre notti: "Sloirsp yàp nv
'Icovag sv tv? zoiXla rov z-/irovg rpslg fifxépag zctì
rpslg v6>trctg- ovroog sarai è v'iog rov dvSpamov sv
tv? zapoict TYig yy\g rpslg -hfxspcig kcl\ rpslg vózrag.
Giona quindi divenne simbolo di risurrezione. L'isto-
rica rappresentanza di questo imitator dominicele
mortis et temporis, come a ragione il chiama S. Ilario
{in Ps. LXVIII, ) ), si suole comporre di quattro scene.
La prima è quando è gittato in bocca del pistrice;
la seconda allorché è dal pistrice vomitato sul lido;
la terza quando riposa all'ombra della pergola;
e la quarta dove siede allo scoperto, e non più
all'ombra della cucuzza che si è inaridita. Queste
non si trovano sempre insieme unite, ma spesso
Giona è figurato solo in riposo all'ombra della cu-
cuzza, ed è talvolta, sebbene assai di rado, dipinto
solo quando è gittato al pistrice. Le due ultime
scene trovansi compenetrate allorché Giona siede
sotto la pergola tuttavia coperta di foglie della
pianta: né le due prime si devono altrimenti con-
siderare, se vedesi la nave e il mostro presso al
luogo ove Giona riposa sotto la cucuzza. Notevo-
lissima è la colomba, simbolo della pace, che in
certi marmi si vede scolpita presso di Giona, o
sopra un ramo della pianta che gli fa ombra, in
quella guisa medesima che si vede aggiunta alle
tombe dei trapassati. Dal quale opportuno con-
fronto noi rileviamo che la pace augurata ai fedeli
sulle loro sepolture è l'eterna, che involge la beata
resurrezione.
Giona puppe cadens (Sedul. 1/ 176), sia che sem-
bri gittarsi spontaneo, sia che vedasi esser gittato
dai marinai, è sempre nudo; però di rado esce
vestito dalla bocca del pistrice, e di rado anche
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