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LIBRO SECONDO

DELL1 UOMO

CAPITOLO PRIMO

NUDITÀ DELLE FIGURE UMANE

N,

ell'arte del disegno il bello materiale, e diciam
pure sensuale, è come nella eloquenza e nella
poesia il ben tornito periodo e il verso sonoro, i
quali son pregi è vero, ma non appartengono se
non alla esecuzione: il poeta e l'oratore non son
tali, che per l'invenzione e disposizione, dalle quali
parti principalmente il poema e l'orazione con tal
nome si appellano.

Con tutto ciò l'arte cristiana fu ben lungi dal-
l'escludere ne'suoi primordii quanto di ornamento
e di decoro le poteva conferire un ben inteso di-
segno : solo non tolse di mira, quasi precipuo suo
compito, questa bellezza materiale, la quale col
troppo allettare i sensi passa per l'ordinario a re-
car danno e, se non altro, a indurre vani pensieri;
laddove le imagini sacre alla compunzione le menti
dei riguardanti debbono disporre.

La Chiesa non escluse il nudo dalle pitture e
sculture cristiane, anzi se ne giovò ad esprimere
un senso simbolico, trattando in tal modo alcuni
soggetti, che secondo la storica verità avrebbero
dovuto effigiarsi vestiti dei proprii abiti.

Del resto mal giudicherebbe chi, senza consi-
derare le abitudini di quella età, ne volesse muo-
vere un rimprovero alla Chiesa, constando invece
quanta cura ella ponesse e quanti riguardi usasse
perchè la modestia in ogni luogo, e vie maggior-
mente nel tempio santo di Dio, da tutti fosse os-
servata e rispettata. Oggidì poi che la società colta
e onesta non vuol che neanche nelle strade libe-
ramente si espongano agli sguardi di tutti imagini
men che pudiche, e che la piena nudità in ogni
profano e privato luogo giudicasi mal convenire,
come potrà esser tollerabile che se ne faccia pompa

U —


 
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